Vittoria. Nessuna riduzione degli oneri di urbanizzazione, anzi si è registrato un aumento. La Cna comunale: “Sprecata un’occasione”

Giorgio Stracquadanio e Giuseppe La Terra

“Nessuna riduzione degli oneri di urbanizzazione; anzi si è registrato un leggero aumento. Questa la scelta fatta dall’amministrazione e votata dalla sua maggioranza in Consiglio comunale a Vittoria. Eppure, quando la Cna, nell’aprile del 2016,

pose all’attenzione di tutti i candidati a sindaco la proposta di riduzione dei costi di costruzione, nessuno parlò “di esigenze di bilancio che andavano tenute in forte considerazione”, anzi l’idea venne apprezzata molto e diventò (Moscato compreso) un punto qualificante di molti programmi elettorali”. A dirlo il presidente della Cna comunale di Vittoria, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. “Invece, l’altra sera, 26 aprile – continuano i due vertici dell’associazione di categoria – alla lettura del secondo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale (adeguamento degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione per l’anno 2017), oltre alle “esigenze di bilancio”, si sono materializzate plasticamente altre due motivazioni: le norme regionali/nazionali che non danno margini di manovra” e gli “algoritmi”. Infatti, in pochi minuti, la maggioranza “con forte senso di responsabilità” (il concetto della responsabilità spesso giustifica la poca volontà decisionale) sosteneva e votava l’atto proposto dall’Amministrazione. La nostra organizzazione, sia durante la campagna elettorale, sia nei diversi incontri avuti con esponenti dell’amministrazione comunale, non aveva chiesto una riduzione generalizzata degli oneri d’urbanizzazione ma aveva finalizzato la sua richiesta a favore dell’edilizia sostenibile, della trasformazione degli edifici esistenti, dell’insediamento di attività economiche e dell’innovazione. Facciamo notare che non è stato fatto un torto alla Cna ma a quei cittadini che volevano fare investimenti di un certo tipo e alla imprese che dovevano realizzare gli investimenti. Inoltre, le nostre richieste non sono campate in aria ma trovano supporto nella legge regionale n.16 del 10/08/2016, pubblicata nella Gurs del 09/09/2016. In particolare al comma 10 dell’art. 8 di questa norma, che regolamenta la riduzione, si legge: “Resta salva la facoltà dei singoli comuni di introdurre l’istituto della premialità, prevedendo la possibilità di ridurre gli oneri concessori al fine di promuovere: risparmio energetico, ecologia, bioedilizia, riduzione del rischio sismico, riciclaggio dei rifiuti, rigenerazione urbana, recupero edilizio, ristrutturazione urbana ed edilizia ovvero altre forme ritenute innovative per la qualità architettonica”. Una norma recente che mette nel sacco dell’indifferenziata responsabilità, algoritmi e qualsiasi altra scusa. Una norma chiara che segna un percorso diverso, che guarda al sostegno dell’imprenditoria locale e allo sviluppo. Questo percorso però non è stato preso in considerazione, così come è mancata la volontà di confrontarsi prima che l’atto venisse incardinato. E’ forse prevalso un arroccamento? La norma è stata ignorata? Una cosa è certa: è stata sprecata un’occasione”.

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