Un tuffo nella poesia attraverso l’antologia “La dolce stagione” curata di Dipasquale, nel ricordo del poeta Emanuele Schembari

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Un vero e proprio tuffo nella poesia tra visione del tempo e delle stagioni quello che lo scorso fine settimana ha vissuto il pubblico intervenuto al Caffè Letterario Quasimodo di Modica per la presentazione dell’Antologia poetica “La dolce stagione. Poesie in lingua e in dialetto”, curata dallo scrittore Saro Dipasquale. Diversi poeti inclusi nell’opera e provenienti da altre città dell’Area iblea si sono succeduti in una lettura dei loro testi poetici legati ai mesi dell’anno, declamando, nel contempo, anche testi di alcuni autori della Grande letteratura in essa presenti, come Carducci, D’Annunzio, Pascoli, Montale, Ungaretti, Saba e Quasimodo, Alfonso Gatto, Ada Negri e Carlo Betocchi.
Tra gli autori presenti che hanno letto i loro versi: Grazia Dormiente, Pippo Di Noto, Caterina Cellotti, Salvatore Vicari, Salvatore Paolino, Elia Scionti, Franca Cavallo e Silvana Blandino e il Presidente del Caffè Quasimodo, Domenico Pisana.

Quest’ultimo nel corso della serata si è intrattenuto in una conversazione con il curatore del volume e ricordato anche il poeta Emanuele Schembari, recentemente scomparso. La serata è stata coordinata da Silvana Blandino, componente del Gruppo Quasimodo, ed animata dal Duo Coppola composto da Enza Strazzulla, voce e chitarra, e Giuseppe Coppola alle percussioni, che hanno eseguito alcuni canti dialettali affabulando il pubblico presente.
L’incontro è stata dedicato al poeta ragusano, Emanuele Schembari, recentemente scomparso, che ha scritto la prefazione al libro e che è stato ricordato con un apposito intervento di Pippo Di Noto. Schembari – ha affermato Pisana – concludendo la serata – è stato un uomo ed un poeta che non ha scelto di essere fuori dal mondo, cioè passivo nella società, ma dinamico, attivo, protagonista e quindi attento agli errori, agli orrori e alle contraddizioni della realtà che ci circonda, da lui trasformati in “poesia ininterrotta” proprio. come afferma Giorgio Barberi Squarotti nella prefazione della sua raccolta La progettazione magmatica “.

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