“La scuola? Ritorni ad essere il luogo del benessere e dell’allegria. Da psicologi riteniamo che, oggi più che mai, dinanzi all’uso esagerato delle nuove tecnologie, che permettono al bambino di accedere subito a una serie di informazioni,
in anticipo molto spesso rispetto a quelle apprese tra i banchi, occorre trasformare le modalità di relazionarsi con questa istituzione”. E’ il messaggio per certi versi sorprendente lanciato dal presidente nazionale dell’Ordine degli psicologi, Fulvio Giardina, che, partecipando, venerdì scorso, al convegno “Se la scuola fosse un luogo del cuore…”, promosso dalla cooperativa sociale Cos all’auditorium dell’istituto Gagliardi di Ragusa, ha annunciato che è stato approntato, a livello nazionale, un gruppo di lavoro, a cui afferiscono anche alcuni dirigenti del ministero della Pubblica istruzione, con l’obiettivo di allestire un documento che conterrà alcune linee guida. “Il ministro Fedeli e il sottosegretario Di Filippo – ha detto Giardina a Ragusa – sono molto sensibili su questo argomento. La scuola dell’allegria e del benessere contempla non più compiti a casa, basta con questo zaino carico di pseudosaperi, riduciamo la frequenza scolastica di un’ora e riprendiamo quell’educazione motoria di cui il bambino necessita. Quando parliamo di gioco oggi la mamma si riferisce a quello che il proprio figlio fa con lo smartphone piuttosto che con il tablet e non a un’attività ludico-motoria. Il corpo docente della scuola, che vorrei ringraziare per quello che fa perché tra i lavoratori del comparto pubblico sono i più esposti allo stress, sarà chiamato a portare avanti questo percorso in collaborazione e con senso di responsabilità. I bambini devono rientrare a casa felici, con la voglia di ritornare di nuovo tra i banchi. Oggi tornano invece incupiti. Questa esagerata competizione a chi è il più bravo, questa esasperazione del modello verticale, sinceramente non giova a nessuno”. I lavori, moderati dalla psicologa-psicoterapeuta Giovanna Triberio, sono serviti soprattutto ad illustrare i risultati del progetto che la cooperativa Cos ha portato avanti in città all’istituto Fabio Besta, all’istituto Galileo Ferraris e all’istituto Gagliardi, tutti di istruzione secondaria superiore, mettendo in rilievo le tematiche inerenti la crescita psicologica a scuola e le dimensioni del benessere psico-sociale degli alunni. “Dentro la scuola – ha spiegato il presidente della Cos, lo psicologo-psicoterapeuta Antonino Marù – trascorriamo anni importanti della nostra vita. Qui costruiamo la nostra personalità sociale ed emotiva. Ecco perché è importante, per i ragazzi che la frequentano, che la scuola possa diventare un luogo del cuore”. E’ intervenuta anche il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Giovanna Criscione, la quale ha sottolineato che “la scuola è un luogo dove si sta per molta parte della giornata. Quindi, bisogna stare bene a scuola. Io penso che sia questa la finalità maggiore del progetto. Mi auguro che possa essere realizzato anche dalle altre scuole della nostra provincia perché pone sotto attenzione gli aspetti emotivi, affettivi e relazionali. Per quanto concerne gli apprendimenti, non sono solo un percorso cognitivo, ma questi aspetti incidono sul raggiungimento e la maturazione delle competenze. Infatti nello statuto epistemologico della competenza, abbiamo senz’altro gli apprendimenti ma anche la motivazione, la voglia di andare a scuola, lo stare bene a scuola, l’autostima. E tutto ciò si realizza solo quando ci sono le condizioni ideali all’interno di una realtà scolastica”.