La Corte dei Conti ha inviato in queste ore al Comune di Modica una nota con la quale l’amministrazione comunale è chiamata a giustificare l’enorme ritardo nella presentazione del bilancio consuntivo 2015 e preventivo per il triennio 2016/18 e le misure prese per salvaguardare i già compromessi equilibri finanziari del Comune.
Nella missiva emerge il tono irritato dalla Corte che ha già inviato tre solleciti nei mesi successivi il 23 novembre e il 7 dicembre 2016 e il 7 febbraio 2017 ai quali non ha avuto alcun riscontro e che solo dopo la convocazione dell’udienza di deferimento il comune ha dato segnali di vita.
Alla Corte è stato “inibito l’esercizio delle funzioni di controllo demandate alla Corte in presenza di una condizione finanziaria di gravissima precarietà”.
La Corte contesta altresì al Comune di Modica la mancata adozione di correttivi al bilancio del 2014 così come già sollecitati dalla sua pronuncia n. 235/16 cui il sindaco si è limitato a replicare con la sua intenzione di rimodulare il piano di riequilibrio.
Anche in questo caso la risposta della Corte è severa: “… la Corte con la deliberazione n. 235/16 ha adottato una pronuncia specifica (…) a seguito della quale l’ente era tenuto a valutare le criticità ivi segnalate e porre in essere interventi idonei per addivenire al loro superamento. L’ente non ha trasmesso le misure correttive necessarie”.
Lo stesso tono è utilizzato nel passaggio quasi sarcastico ” ammesso che sia configurabile, ammissibile, e attendibile”… e ancora: ” più volte è stato pure rammentato come la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale…non può rappresentare un facile escamotage per eludere l’obbligo di dichiarare tempestivamente il dissesto finanziario, con ogni conseguenza in termini di responsabilità in capo agli organi dell’ente coinvolti nelle relative decisioni”.
Amare la conclusione delle motivazioni della Corte: ” Ed invero i continui ritardi e il mancato riscontro indicano, in siffatto quadro di crisi e opacità, l’incapacità dell’ente di affrontare, se non attraverso, un defatigante rinvio al futuro, i numerosi profili di grave irregolarità e criticità ripetutamente segnalati dalla Sezione e di adottare gli atti consequenziali che l’ordinamento impone”.
Severe, infine, le conseguenze: invio degli atti alla Procura della Repubblica e alla procura della Corte dei Conti presso la Regione Siciliana.