Una mostra-evento che racconta la vita di un grande artista che ha fatto della pittura la sua compagna di viaggio. Si è inaugurata ieri all’ex Convento del Carmine, in Piazza Matteotti Modica, l’esposizione dedicata all’artista Franco Sarnari dal titolo “I Sarnari di Sarnari”, a cura di Paolo Nifosì e Tonino Cannata,
(catalogo Salarchi Immagini, con testi di Paolo Nifosì e Giuseppe Nifosì). Promossa dalla Fondazione Teatro Garibaldi, con il patrocinio del Comune di Modica, la mostra sarà aperta al pubblico fino al 27 agosto prossimo. Quasi ottanta le opere esposte, provenienti dalla collezione privata dell’artista, che ne ricostruiscono l’intera evoluzione creativa, sin dagli anni giovanili, tra la fine degli anni Cinquanta e i primissimi anni Sessanta, attraverso un percorso artistico che ci porta fino alla produzione più recente. “Le opere degli anni Sessanta costituiscono il germinante linguaggio autonomo – spiega il critico Paolo Nifosì – Entrano in scena oggetti di una società dei consumi che in Italia è ancora ai primi vagiti, all’insegna di comportamenti provenienti dall’America, in particolare dalla cultura pop. Seguono le prime opere “Sull’Amore”, i primi “Frammenti” che lasciano spazio poi ad altre indagini artistiche in cui si inseriscono il ciclo che ha per titolo Addio Lyndon Baynes Johnson, gli studi su Marilyn, su Pascali e la grande tela Il Mare si muove. La scelta del mare, di un’onda, di un brano di natura, una sorta di tsunami, è segnale, desiderio di una scelta radicale, una scelta esistenziale determinante e definitiva: nel 1971 l’artista lascia Roma per la Sicilia, per stabilirsi definitivamente a Gerrantini, nel territorio di Scicli”. Nel procedere della sua ricerca sui Frammenti nasce un nuovo ciclo, quello che ha per titolo “A Monet e Pollock”, con opere in cui da un lato il colore, la dimensione del colore-luce, la sua costruzione strutturata come natura trova ragioni in Monet, dall’altro l’automatismo contestuale trova ragioni in Pollock. L’ulteriore fase è quella delle Cancellazioni dove la pittura si sottrae immettendo un dato estraneo che va ad alterare l’elemento iconico dato. Negli ultimi quindici anni infine Sarnari mostra una sorprendente vitalità creativa che lo porta al ciclo dei Neri assoluti o dei Cieli Stellati e a nuove variazioni di temi precedenti, come i Frammenti e l’Onda. “Siamo orgogliosi di ospitare un evento di una simile valenza artistica per l’intero territorio – commenta Tonino Cannata, sovrintendente della Fondazione Teatro Garibaldi – La mostra di Sarnari non solo ripercorre un excursus della vita e della creatività pittorica di questo straordinario artista che con la sua opera ha portato la nostra terra in giro per il mondo, ma si inserisce anche all’interno di un progetto più ampio che la Fondazione sta portando avanti e che spera di portate a totale compimento. In questi anni infatti abbiamo voluto dedicare una mostra a ciascuno degli artisti che hanno lavorato alla realizzazione del meraviglioso tondo della volta della sala del Teatro Garibaldi: Piero Guccione, Franco Sarnari, Giuseppe Colombo e Pietro Roccasalva. Abbiamo iniziato questo ciclo due anni fa – continua Cannata – con una mostra dedicata a Guccione. Con la mostra dedicata a Sarnari, aggiungiamo un nuovo tassello a questo mosaico che confidiamo di completare del tutto”. La mostra “I Sarnari di Sarnari” è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21, mentre il sabato e la domenica sarà effettuato orario continuato dalle 10 alle 21.