“Il mese di maggio sta ormai per volgere al termine. E nonostante i grandi impegni assunti dal direttore generale dell’Asp 7 dinanzi al sindaco di Scicli, all’intero Consiglio comunale, nonostante le interrogazioni parlamentari,
la conferenza stampa congiunta a palazzo di Città con la presenza dei massimi rappresentanti istituzionali della comunità locale, tutto è desolatamente fermo. All’ospedale Busacca non si muove una foglia. I lavori, che avrebbero dovuto essere avviati dopo il sopralluogo fatto da Aricò nei giorni scorsi, di fatto sono ancora bloccati”. E’ l’amaro sfogo della senatrice del Pd, Venera Padua, a fronte di una situazione che definire kafkiana è dir poco. “In pratica, al padiglione N dell’ospedale Busacca, che è quello che dovrebbe essere completato – continua la senatrice – non c’è stata, in questi giorni, la minima traccia di qualsiasi tipo di attività. Nessun impegno da quelli presi dal manager dell’Asp è stato rispettato. Mi chiedo: ma come si può prendere in giro in questo modo la comunità iblea? Il dott. Aricò ci ha detto che la consegna sarebbe stata fatta entro il 20 giugno. Ma è praticamente impossibile che quella scadenza possa essere rispettata”. La senatrice Padua, però, lancia una proposta. “Nelle more dell’attesa – continua – se la direzione generale dell’Asp intende dare un segnale di buona volontà, si potrebbero trasferire soltanto in via temporanea i pazienti della lungodegenza al padiglione F, attualmente vuoto, così da favorire il completamento degli interventi necessari per la tanto attesa attivazione del servizio di neuroriabilitazione. Tutto questo, in realtà, sarebbe dovuto accadere alla fine di aprile. Ma se le sollecitazioni finora messe in atto non sono servite, auspichiamo che una proposta concreta possa consentire alla direzione dell’Asp di individuare la classica quadratura del cerchio”. La senatrice Padua, però, non dimentica che da mesi viene pure chiesta l’attivazione dell’ambulanza medicalizzata e la presenza dell’anestesista rianimatore presso la struttura. “Anche su questo versante – continua – nessuna risposta così come non si comprende quale la scelta di animare una sorta di guerra tra poveri a fronte del fatto che la comunità sciclitana è stata molto responsabile, sensibile alle rivisitazioni calate dall’alto, manifestando, però, il proprio stupore, come del resto non ha mancato di fare la sottoscritta, per la chiusura del laboratorio di analisi che, invece, continua regolarmente a funzionare a Comiso. Ecco perché se da qui al 20 giugno, come appare probabile, gli accordi concordati dalla stessa Asp non saranno rispettati, inviterò io stessa il sindaco, l’intera Amministrazione comunale e il civico consesso, oltre all’intera città, ad alzare le barricate. No, non è una minaccia. Ma una richiesta di rispetto degli accordi assunti. Non è possibile che la comunità sciclitana passi per indolente quando, in realtà, c’è chi non ha dato alcun seguito a quelli che erano gli impegni presi. Massimo rispetto per tutti. Ma, stavolta, ed è già trascorso parecchio tempo, siamo noi a pretenderlo questo rispetto su un tema così delicato”.