“Serve un confronto, immediato, con le parti competenti. Per assumere decisioni concertate e ineluttabili. Continuiamo a parlare, a confrontarci, ad accusare, a replicare, ma di fatti sinceramente ne vediamo pochi. Ecco perché mi rivolgo al presidente della commissione Sanità all’Ars, l’on. Pippo Digiacomo, affinché si adoperi, avendone le prerogative istituzionali, a convocare un incontro decisivo e definitivo sul futuro della Sanità iblea”.
E’ questo il senso della lettera aperta che l’on. Orazio Ragusa ha inviato questa mattina al collega che sovrintende la commissione deputata a fare incontrare tutte le parti in causa con lo scopo di scrivere la parola fine a una vicenda infinita, quella del piano aziendale e delle ricadute previste per l’area iblea. “A questo incontro convocato dall’on. Digiacomo – sottolinea l’on. Ragusa – oltre alla deputazione della provincia di Ragusa, chiedo che partecipi l’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, i tre direttori, generale, sanitario e amministrativo, dell’Asp 7 e anche, perché no, il direttore dell’Ircss, Angelo Aliquò, per capire, finalmente, tra i vari botta e risposta che stiamo registrando in queste ore, che cosa si intende fare per l’attivazione della neuroriabilitazione al Busacca di Scicli dopo che, da mesi, attendiamo che qualcosa succeda”. E l’on. Ragusa prosegue: “Non è possibile abbandonare la Sanità in questo modo, in condizioni che, sinceramente, non consentono di tracciare alcuna via certa per il futuro. Se il piano aziendale fa registrare anomalie, è allora opportuno creare correttivi. Ma affinché ciò accada, visto che non è più possibile tergiversare oltre, bisogna che ci sediamo tutti attorno allo stesso tavolo per decidere come muoversi. Ritengo che l’on. Digiacomo, sensibile su questi temi, possa prendere in considerazione la richiesta del sottoscritto visto che non ne possiamo più di sentirci rimandare di volta in volta a date lontane nel tempo, che poi vengono puntualmente disattese, dai vertici dell’azienda sanitaria provinciale del nostro territorio. Non vogliamo lanciare accuse dure ma, purtroppo, tutti gli indizi portano in questa direzione. Le ricadute per i vari territori sanitari della nostra provincia sono preoccupanti. Ed è necessario trovare una soluzione condivisa. Così non si può più andare avanti. Altrimenti si rischia di sfiorare il disastro operativo. Questo faccia a faccia diventa determinante nei confronti dei cittadini i quali devono comprendere sino in fondo di chi sono le responsabilità relative a questi ritardi”.