Modica. “La Chiesa di Sant’Antonio nel cuore dell’antico corso Consolo: uomini e storie. Il Borgo antico con i suoi tesori nascosti”.

consolo

Nall’ambito dei festeggiamenti di Sant’Antonio nell’omonima Chiesa a Modica Alta, l’associazione culturale IngegniCultura in collaborazione con la comunità parrocchiale ha organizzato per giorno 10 giugno alle ore 19,00 nei locali della Chiesa una serata evento dal tema “La Chiesa di Sant’Antonio nel cuore dell’antico corso Consolo: uomini e storie. Il Borgo antico con i suoi tesori nascosti”.

Daranno il proprio contributo con interviste- testimonianze Don Gino Tirrito, storico prete della comunità religiosa di Modica Alta, che con la sua quarantennale opera pastorale ha scritto pagine importanti per la valorizzazione e la promozione del quartiere alto della città con una particolare cura prima per l’Oratorio Salesiano e successivamente per la Chiesa di Sant’Antonio e Mario Incatasciato, figlio di questi luoghi, presidente di IngegniCultura e già preside della Scuola Media “E. De Amicis” di Modica Alta ed oggi responsabile de Le Case degli Avi, centro polifunzionale, con finalità culturali e turistiche .
A Don Gino Tirrito va iscritto il merito di avere aggiunto ad una nota datazione storica della Chiesa di Sant’Antonio riconducibile al regesto della visita pastorale a Modica di Mons. Fortezza (9-15 maggio 1683) ove la Chiesa è annoverata tra quelle urbane e vi sono elencati gli altari ancora oggi esistenti, la scoperta della cripta e dell’ipogeo sottostanti , tesoro nascosto, che testimonia inconfutabilmente l’antichità del luogo con importanti tracce del passato.
Il Corso Consolo, oggi via Roma, con la successiva edificazione dell’Edicola del Calvario, venne dunque a costituire una sorta di crocevia da cui si dipartivano importanti arterie viarie verso Ragusa e verso Noto, un metaforico confine dell’area abitata, nonchè via d’accesso e d’uscita alla città vecchia ad estrema caratterizzazione rupestre
E all’inizio di questo Corso l’antica Casa fortificata, oggi Case degli Avi, con architetture che parlano di secoli di storia, custoditi e trasferiti ai posteri attraverso il restauro conservativo operato dai proprietari , restauro che ne ha consentito la sopravvivenza nella concreta visibilità.
Gli ambienti sono caratterizzati da giochi di archi e volte a botte ,in pietra locale, e da ipogei, segni del passaggio nella città della Contea di romani, crociati ed arabi
Entrare in queste realtà consente di vivere e sentire il profumo del passato che dal sottosuolo risale in superficie, ove esistevano villaggi trincerati, primi esempi di insediamenti stabili, dove si sviluppavano le tecniche di raccolte delle acque, oggi testimoniate dalle cisterne a campana salvaguardate e dalle canalette disegnate nelle grotte, per alimentarle.
Un quartiere quello del Consolo come un grande terrazzo , un vivo palcoscenico con robinie, pini ed oleandri, affacciato su Passo Gatta e la Fontana Grande, costituito dalle alte, fitte ed omogenee abitazioni della Via del Calvario , un borgo con caratteristiche difensive, con alle viscere vie di fuga rispetto a possibili pericoli. Punto di osservazione per eccellenza il campanile dell’antica Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
E a pochi passi il complesso quattrocentesco di Santa Maria del Gesù, con annessi Chiesa e Convento, sopravvissuto al terremoto del 1693 e gioiello dell’architettura siciliana
Oggi questi tesori riscoperti debbono rappresentare nuove chiavi di lettura della parte antica della città, per proporre un modello di sviluppo che possa dare rispetto e dignità alle originali identità di questi territori proprio per luoghi che non ne hanno vissuti di significativi nel passato più recente.
A conclusione è prevista la visita a Le Case degli Avi.

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