Si chiude con una sentenza generale di non luogo a procedere emessa dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Ragusa, Andrea Reale, il processo che riguardava l’indagine sui villaggi turistici di Sampieri, Baia Samuele e Marsa Siclà, e di Ispica, Marispica. Gli indagati dalla magistratura furono sette ed il processo, nella fattispecie, riguardava la struttura ricettiva ispicese. Erano responsabili del villaggio, dipendenti comunali di Ispica, i responsabili di due imprese, una di Modica e un’altra di Ispica, tutti secondo l’accusa avrebbero contribuito allo scarico senza autorizzazione ed illecito trattamento di rifiuti.
Gli imputati erano Salvatore Agnello, di Ispica(omissione di atti d’ufficio), difeso dall’avvocato Enzo Galazzo, dipendente comunale, Giovanni Carmelo Buscema, imprenditore di Modica(attività di gestione rifuti non autorizzata), difeso dall’avvocato Salvatore Poidomani, Ernesto Cannata di Ispica, dipendente comunale(omissione di atti d’ufficio), difeso dall’avvocato Fabio Borrometi, Luigi Clementi, di Milano(smaltimento e gestione di rifiuti non autorizzato), difeso dagli avvocati Margherita Conte e Aldo Lazzaro, Francesco Donzello, di Ispica(scarico senza autorizzazione ed illecito trattamento di rifiuti), difeso dall’avvocato Giorgio Terranova, Gaetano Gennaro, dipendente comunale di Ispica(omissione di atti d’ufficio), difeso dall’avvocato Salvatore Rustico, e Giorgio Pini, di Catania((attività di gestione rifuti non autorizzata), difeso dall’avvocato Lazzaro.
Il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti ma il Gup ha deciso che il fatto non sussiste o non costituisce reato. L’indagine era stata avviata dall’allora Procura della Repubblica di Modica, in seguito alle ripetute segnalazioni di un grave degrado ambientale e marino, con preoccupazioni, diffuse nella collettività, per la sicurezza e la balneabilità delle acque, con particolare riferimento alla condizione dei luoghi dall’inizio della stagione balneare. Le ispezioni, disposte dalla Procura ed effettuate dai Carabinieri della Motovedetta di Pozzallo, con l’ausilio di sommozzatori dell’Arma, avevano rilevato la presenza di un forte inquinamento (ampie chiazze nauseabonde e vischiose, tracce evidenti di feci e rifiuti organici solidi) che, avuto riguardo alla direzione di provenienza delle tracce ed al periodo di manifestazione del fenomeno (coincidente con il fine settimana, nel quale è notoriamente maggiore l’afflusso turistico presso i villaggi), si riteneva dovuto ad uno sversamento indebito di rifiuti avente origine ad ovest dalla zona di rilevazione, e precisamente nel tratto di mare antistante alla spiaggia di Marina di Ispica.