Modica, a giudizio due insegnanti della Materna “De Amicis”. Gli avvocati: “Non ci sono elementi”

Tribunale

Dovranno comparire dinanzi al giudice del tribunale di Ragusa il 5 marzo 2018 due insegnanti della scuola materna De Amicis, nell’ambito della prima udienza del processo per maltrattamenti ai danni dei piccoli alunni, a seguito del rinvio a giudizio disposto dal giudice per le udienza preliminari Andrea Reale. Si tratta di Giuseppina Nicolosi e Graziella Spadaro, rispettivamente di 45 e 59 anni, difese dagli avvocati Antonio Borrometi ed Enzo Rizza. Proprio i due legali, alla luce della delicata vicenda che sarà oggetto del dibattimento in aula, hanno diramato una nota con la quale intendono ridimensionare i fatti,

facendo riferimento al testuale contenuto dell’ordinanza resa dal gip del tribunale di Ragusa Claudio Maggioni, in sede di esame della richiesta di sospensione cautelare delle insegnanti a suo tempo formulata dal pubblico ministero. Nell’ordinanza 497/16 del gip Maggioni si legge: “Deve essere rigettata la richiesta del pubblico ministero di applicazione della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico servizio, nei confronti di Nicolosi Giuseppina e di Spadaro Graziella, difettando i gravi indizi di colpevolezza del reato di maltrattamenti loro contestato. Ritiene questo giudice che i fatti non siano tali da integrare il delitto di maltrattamenti”. Tutto ciò in quanto, sottolinea ancora il gip, “Non erano emersi dalle indagini elementi tali da far presumere comportamenti violenti, minacciosi o vessatori nei confronti degli alunni, né che tali comportamenti abbiano avuto una gravità tale da cagionare sofferenze psichiche e fisiche agli alunni stessi”. Alla luce di tutto ciò, dunque, i legali difensori Borrometi e Rizza chiudono la loro nota ritenendo che “Nel processo troveranno la giusta collocazione le solide argomentazioni difensive delle imputate, che porteranno ad una sentenza assolutoria nella quale i sottoscritti difensori credono fermamente”. I presunti fatti si sarebbero verificati nel 2015. A seguito delle segnalazioni di alcune mamme, allarmate dal fatto che i figli si mostrassero piuttosto riluttanti ad andare a scuola, la polizia avviò le indagini. Quattro famiglie si sono dunque costituite parte civile in vista del processo che comincerà, come accennato, a marzo 2018.

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