“Ancora una volta, grazie al prezioso lavoro del Nucleo Ambientale della Polizia Provinciale di Ragusa, è stato possibile scoprire e denunciare un nutrito numero di agricoltori della zona dei Macconi per aver smaltito abusivamente rifiuti speciali in modo indiscriminato nei terreni, in mezzo alle dune e perfino sulle spiagge a pochi metri dalla battigia inquinando suolo aria e acqua – commenta Claudio Conti,
presidente di Legambiente Ragusa – Sono soprattutto plastiche, teloni seminiere tubi di irrigazione e contenitori per fitofarmaci che, dopo qualche anno essere smaltiti, diventano microplastiche che finendo in mare compromettono lo sviluppo dei pesci, avvelenandoli e aumentandone la mortalità, con effetti sulla catena alimentare . Ma non è che la punta di un iceberg. Tutta la costa che va da Marina di Acate a Scoglitti è da almeno 30 anni una linea ininterrotta di dune di plastica e di rifiuti agricoli anche pericolosi che va bonificata a spese degli inquinatori. Ora grazie alla nuova legge che introduce i delitti ambientali nel codice penale, approvata nel maggio del 2015, si può punire chi inquina e rendere più incisiva l’azione di prevenzione e contrasto dell’illegalità ambientale. Ed è quello che ci aspettiamo. Ma per una corretta e migliore applicazione di questa legge, è importante oltre che mettere in campo un’azione di formazione che coinvolga tutti gli attori del sistema di repressione dei reati ambientali procedere alla costituzione di una grande polizia ambientale regionale sempre più strutturata e diffusa sul territorio che faccia tesoro delle migliori esperienze maturate in provincia di Ragusa dalla Polizia Provinciale alla quale va tutto il nostro sostegno e plauso. Solo così si potrà stroncare il fenomeno della criminalità ambientale attiva in tutto la provincia”, conclude Conti .