Pozzallo. Fermati 2 scafisti per l’approdo di 286 migranti. Secondo il racconto dei testimoni hanno condotto due gommoni partiti dalla Libia

La Polizia a seguito dello sbarco di ieri di 389 migranti ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di: Mohamed Badrudin, del Sudan, 29 enne, e Patriek Dooh Ntumba, 37 enne, camerunense. Le indagini sono state celeri grazie alla piena collaborazione dei passeggeri migranti che si trovavano a bordo dei gommoni condotti dagli scafisti. I testimoni hanno riferito che gli scafisti non erano insieme a loro nelle connection house, ovvero i capannoni in Libia dove vengono stipati i migranti prima della partenza, segno dell’accordo con le organizzazioni libiche.

Gli scafisti sono soliti raggiungere accordi con gli organizzatori libici dei viaggi verso l’Italia, ovvero in cambio di poche centinaia di dollari o di un viaggio gratis, si assumono la responsabilità di comandare il natante senza, spesso, alcuna conoscenza della rotta. I libici in questo modo non “sacrificano” i loro uomini che una volta giunti in Italia vengono arrestati, ma inviano migranti disposti ad “arruolarsi” tra le loro fila per ottenere un profitto.
La Squadra Mobile di Ragusa dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Scientifica sulle impronte digitali acquisite al momento dello sbarco, ha tratto in arresto due cittadini nigeriani sbarcati anni fa ed espulsi, uno da Brescia ed un altro da Reggio Calabria. I due nigeriani erano stati espulsi a mezzo aereo dopo le procedure amministrative nei loro confronti avviate. Considerato che sono rientrati in Italia in violazione di legge sono stati tratti in arresto ed al momento della loro scarcerazione verranno espulsi.
Dopo aver raccolto tutte le testimonianze, gli scafisti sono stati condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
Nel 2017 sono 47 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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