La campagna sulla donazioni di sangue da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità parla abbastanza chiaro e non lascia spazio ad alcuna interpretazioni nel celebrare il “World Blood Donor Day “, che cade oggi, 14 giugno: Dona sangue. Dona adesso. Dona spesso. Un invito pensato per essere una risposta alla domanda come posso aiutare? che in molti si fanno di fronte alle emergenze, che siano quelle dovute ai conflitti armati o agli incidenti stradali.
Questo è un appello rivolto a tutti coloro che possono donare sangue. Perché le emergenze colpiscono senza preavviso e donare può essere uno dei regali più preziosi che si possa fare a chi ne è vittima. Un vero e proprio salvavita. Ma perché è importante donare? Come si diventa donatore, chi può diventarlo? La risposta potrebbe essere riassunta in maniera estrema: donare sangue aiuta a salvare vite. E il sangue umano è l’unico al momento di cui disponiamo. Malgrado la ricerca per la messa a punto di sangue artificiale prosegua solo alla fine di marzo, alcuni ricercatori annunciavano di essere riusciti a sviluppare un metodo per produrre globuli rossi a partire da una linea cellulare permanente non esiste ancora nulla che sia paragonabile al nostro fluido biologico, per quantità e qualità. È salvavita il sangue, o i componenti in cui è separato (come globuli rossi, plasma o piastrine) lo è in una quantità enorme di casi e situazioni: per esempio in seguito a trami per incidenti d’auto o disastri naturali, durante interventi chirurgici, in caso di emorragie in prossimità del parto, in caso di patologie come la talassemia, come supporto in caso di chemioterapie, trattamenti che possono distruggere anche le cellule del sangue. Realtà di eccellenza come quella iblea per mantenere la stessa potenzialità dell’anno 2016 ha necessità di avere oltre tremila nuovi donatori . Nel mondo le unità di sangue raccolte sono stimate in 110 milioni ma l’80% della popolazione mondiale ha accesso soltanto al 45% del sangue disponibile. Un dato che deve fare riflettere