VIDEO. Lotta al caporalato. Arrestati due imprenditori a Vittoria

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Arrestati in flagranza di reato, per sfruttamento di braccianti agricoli, i fratelli Angelo e Valentino Busacca, imprenditori di Vittoria, proprietari di un’azienda di 40.000 mq di coltivazione in serra di ortaggi sono accusati di caporalato e sfruttamento di manodopera. I due avrebbero utilizzato illegalmente 26 operai, di cui 19 richiedenti asilo, 5 rumeni di cui due donne, e due tunisini. Sette di loro alloggiavano in abitazioni fatiscenti nell’azienda in condizioni degradanti. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Ragusa.
I dipendenti era retribuiti con 25 euro al giorno per almeno 8 ore di lavoro senza ferie, astensione o giorni di riposo. Solo la domenica a volte non lavoravano, ma non venivano pagati. Ieri venti agenti della Squadra Mobile di Ragusa hanno fatto accesso nell’azienda cogliendo in flagranza gli operai addetti alla raccolta dei pomodoro.
Ieri, su precise direttive del Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, la Squadra Mobile, con l’ausilio della Squadra Amministrativa del Commissariato di Vittoria, dell’Ispettorato del Lavoro e del Servizio Igiene dell’ASP di Ragusa, ha effettuato un controllo presso diverse aziende agricole, al fine di reprimere ogni fatto illecito inerente il caporalato e quindi il reclutamento di manodopera destinata allo sfruttamento negli impianti serricoli.
Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, sin dalle prime ore del mattino si appostavano nei pressi dell’azienda agricola “Busacca” in quanto a conoscenza di un probabile sfruttamento della manodopera. Alle ore 05.30, le prime auto cariche di lavoratori giungevano all’interno dell’azienda e l’attività di osservazione permetteva di contare una trentina di uomini provenienti dal centro Africa.
Alle 8.30 i poliziotti circondavano l’azienda al fine di evitare la fuga dei lavoratori, facendo quindi ingresso nell’azienda. All’interno del terreno sottoposto a controllo, di circa 80.000 mq, operavano 3 aziende agricole del settore coltivazione in serra di ortaggi.
Una delle ditte sottoposte a controllo non impiegava alcun operaio in quel momento, un’altra solo 4 operai tutti regolarmente assunti anche se pagati solo se prestavano l’attività lavorativa e 25 euro al giorno, pur avendo firmato un contratto che prevedeva il pagamento di 63 euro. Essendo in palese difformità con quanto previsto dalle norme vigenti, il titolare veniva denunciato in stato di libertà.
La terza azienda presente, i cui datori di lavoro sono i fratelli Busacca Angelo e Valentino, al momento del controllo, impiegava ben 26 lavoratori, uomini e donne, nella raccolta di pomodori. Oltre a coloro che sono stati prontamente bloccati e identificati dalla Polizia di Stato, vi erano degli operai che riuscivano a darsi alla fuga, considerata la vastità del terreno sottoposto ad ispezione.
Le condizioni di lavoro e di vita all’interno dell’azienda erano non solo degradanti ma umilianti per l’essere umano così come documentato dalla Polizia Scientifica.
Nessuno dei lavoratori era stato mai sottoposto a visita medica pur dovendo lavorare in condizioni di forte stress fisico e nessuna delle prescrizioni previste dalla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro era stata rispettata.
Gli alloggi fatiscenti costruiti abusivamente all’interno dell’azienda, davano ospitalità a 15 lavoratori in condizioni degradanti e del tutto incompatibili per l’essere umano. Il resto dei lavoratori invece, veniva prelevato ogni mattina dai titolari che quindi si occupavano anche di reclutare, senza intermediazione, gli operai.
Quanto accertato dalla Polizia di Stato veniva spontaneamente ammesso dai due datori di lavoro che si assumevano le proprie responsabilità, riferendo però di non essere diversi dagli altri e che tanti operano in questo modo per abbattere la concorrenza.
Al termine delle indagini lampo durate 14 ore, i due arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa che segue il fenomeno del caporalato costantemente.

 

 

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