“Quanto sta accadendo a Ragusa, con la mancata proroga dell’incarico al manager dell’Asp 7 Maurizio Aricò e l’imminente arrivo di un nuovo direttore generale, più propriamente commissario, proprio mentre ci si appresta alla inaugurazione del nuovo ospedale della città, mette a rischio la salute dei nostri concittadini e denota quanto la sanità ragusana sia vittima della politica”. Lo dichiara il direttivo del Laboratorio politico 2.0 commentando gli avvenimenti degli ultimi giorni.
“Abbiamo contestato più volte il pasticcio del nuovo piano aziendale – dicono dal Lab 2.0 – e siamo stati scettici sulla fretta smisurata di Aricò nel voler inaugurare la nuova struttura solo per onorare l’impegno di aprire il Giovanni Paolo II entro la fine del mandato. Tuttavia, la faida interna al Partito Democratico per accaparrarsi il nuovo manager è intervenuta complicando la situazione facendola diventare una storiaccia di bassa politica”.
“In tutta la Sicilia – continua il direttivo – il presidente Crocetta ha preferito confermare come commissari i dirigenti in carica, tranne a Ragusa e a Agrigento. Aricò, vittima dei due parlamentari dem della provincia andrà a Palermo a gestire Villa Sofia-Cervello, mentre Lucio Ficarra, l’ex manager dell’Asp agrigentina, viene mandato a fare il commissario a Ragusa sempre per ragioni politiche, visto che è stato fortemente criticato dal PD locale”.
“Promoveatur ut amoveatur, dicevano i latini, che tradotto vuol dire promuovere per rimuovere – concludono – e intanto i cittadini ragusani sono in balìa di un trasferimento in corso, con una indagine della Finanza nel mezzo, e cambi ai vertici della sanità, a pochi mesi dal rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Presidenza della Regione. Se non è vergognoso tutto questo, non sappiamo in che altro modo definire tutta la vicenda”.