«Come rimanere indifferenti a questi vasti incendi che si stanno perpetrando nei territori di Ragusa e Siracusa, infliggendo pesantissimi danni ambientali, soprattutto nei comuni di Chiaramonte Gulfi, Ferla, Cassaro e nella valle dell’Anapo». Una riflessione e un grido di allarme che Paolo Sanzaro e Sergio Cutrale, rispettivamente segretario generale della UST Ragusa Siracusa e segretario generale della FAI Cisl territoriale, affidano a una nota diffusa dopo un rapido giro delle zone più danneggiate dal fuoco.
«L’ignoranza di qualche delinquente e la cattiva, o meglio, l’incapacità di organizzazione del Dipartimento Regionale Agricoltura, – aggiungono i due segretari – è sotto gli occhi ed il cuore di tutti i cittadini ragusani e siracusani. Come possono succedere disastri naturalistico/ambientale di questa portata?
La Cisl e la Fai di Ragusa Siracusa hanno sempre denunciato la mancanza di una politica attenta alle problematiche ambientali, programmando in tempo utile ed utilizzando tutti gli strumenti in atto per prevenire catastrofi ambientali di questa portata.
Da una parte, i lavoratori della manutenzione, preposti per la pulizia entro giugno di tutte quelle aree demaniali (viali parafuoco) utili ad evitare che all’interno del demanio possa veicolare il fuoco dall’esterno e/o a contenere comunque la propagazione incontrollata all’interno del bosco. Dall’altra parte, il servizio antincendio della forestale, attivo e molto professionalizzato, con lavoratori pronti ad intervenire in qualsiasi evento per intervenire, spegnere e bonificare eventuali focolai.
Tutto questo, purtroppo, – dicono ancora Sanzaro e Cutrale – non ha, da parte di chi dovrebbe essere vigile ed attento a queste tematiche, mai avuto una corretta e puntuale organizzazione tale da garantire un servizio di vera tutela per l’ambiente, per le persone e per le cose, in tempo utile e crea un pesante disservizio per la collettività ed un forte disagio per tutti gli addetti che, con tanta dedizione e responsabilità mettono in campo, oltre al lavoro che compete, anche la propria incolumità personale, per ricevere cosa? Campagne di denigrazione pilotate, magari da poteri forti, per appropriarsi di fette di finanziamenti, simulando colpe che certamente non gli appartengono.
La lettura che viene in mente e che ha un comune denominatore è, l’inefficienza, la disattenzione, l’irresponsabilità, che, tradotto, significa mancanza di sensibilità verso il bene comune.»
«Pertanto, – sottolinea Sergio Cutrale – un Dipartimento Regionale dell’Agricoltura che mette in luce una disattenta e disarticolata organizzazione per prevenire tali disastri ambientali ed il Governo siciliano, invece, capace solo di contenere questo genere di costi per magari utilizzarli per profitti di chiara natura elettorale.
Il servizio antincendio per legge deve essere attivo nel territorio entro il 15 giugno, limite questo che in Sicilia è ormai diventato un optional. Quest’anno il servizio antincendio è partito il 19 giugno ma senza visita preventiva e quindi i lavoratori impossibilitati ad intervenire, bensì, utilizzati a fare formazione, certamente utile, ma da fare non certamente in piena estate.
Manca la revisione dei mezzi, in alcuni territori manca anche il carburante e il personale da utilizzare per tale servizio, ogni anno, si restringe sempre di più (mancano circa 25 lavoratori a Ragusa e 27 a Siracusa) a discapito di un servizio efficiente e professionale.
Insomma una inefficienza e disattenzione associata ad una mancata programmazione politica che non ritiene utile oggi, purtroppo, importante tutelare i cittadini ed i territori in cui vivono, e parlano, discutono, ma solo di altri interessi che sono lontani anni luce dai veri problemi che interessano il nostro paese.»
«Abbiamo una serie di strumenti preventivi a disposizione – conclude Paolo Sanzaro – Incredibile che non si faccia affidamento su di essi. Eviteremmo queste catastrofi ambientali e riusciremmo a salvaguardare il nostro patrimonio boschivo che significa economia: per il lavoro, per il turismo, per la natura e la nostra salute.»