Discussa alla Camera la mozione concernente iniziative volte a garantire il funzionamento delle province, sottoscritta anche dalla deputata iblea Marialucia Lorefice e che porta la prima firma della parlamentare Dalila Nesci, M5S.
“Le Province -afferma la Lorefice, membro della XII Commissione Affari Sociali- dovevano essere soppresse con una legge costituzionale, ma sono state mantenute e private di risorse adeguate alle funzioni previste dalla riforma Delrio. Nei fatti sono state soppresse solo la modalità di elezione degli amministratori. Per il resto, molti enti provinciali hanno mantenuto le funzioni originarie in attesa di un successivo trasferimento di funzioni e personale presso le Regioni. Oggi, pertanto, si trovano a dover fare i conti con risorse finanziarie insufficienti, bilanci al collasso, impossibilità di riuscire a pagare i dipendenti e garantire i servizi essenziali come quelli per strade, scuole, disabili. E questi sono solo alcuni esempi.
Il ‘caso Sicilia’ è emblematico. Qui, la riforma Crocetta si è rivelata un fallimento. Le province –sottolinea la deputata- sono state trasformate in consorzi tra Comuni. Il risultato? Enti ibridi, che svolgono le funzioni delle Province, ma senza risorse. Le conseguenze sono note: niente stipendi, niente servizi. Basti pensare al trasporto scolastico per gli studenti disabili, diritto per il quale ogni anno tantissime famiglie sono costrette a manifestare, complice anche il prelievo forzoso da parte dello Stato. Con la nostra mozione -continua la Lorefice- abbiamo chiesto al Governo risorse per garantire stipendi e interventi su scuole e strade; ricollocazione del personale in mobilità, una razionalizzazione efficace delle assegnazioni, con particolare riguardo per le carenze di organico in ambito penitenziario e nei tribunali; misure sanzionatorie verso le Regioni, nel caso di loro inadempienza in ordine al trasferimento di funzioni delle Province e nel caso di mancata erogazione delle risorse dovute; iniziative per consentire agli enti provinciali di apportare le necessarie correzioni al proprio bilancio; iniziative per estendere alle Province la disciplina della ristrutturazione del debito delle Regioni.
Il Governo –commenta la parlamentare- ci ha proposto una riformulazione ingannevole degli impegni che avrebbe vanificato le nostre richieste. Unico impegno che siamo riusciti ad ottenere è stato quello che prevede una ricollocazione del personale in mobilità, specie per le esigenze del settore penitenziario e dei tribunali. È assurdo che di fronte ai problemi che le ex province stanno vivendo il Governo e la forza di maggioranza continuino a girarsi dall’altra parte. I territori e gli enti sotto la pressa di scelte fallimentari e la morsa dell’assenza di fondi. Non si possono risistemare neanche le buche delle strade provinciali. Figurarsi tutto il resto”.