I numeri, le statistiche, i pronostici e, se qualcuno lo ritiene, anche riti pagani accompagnati da musica e danza. Una macumba, insomma, che sembra essere la naturale conclusione delle attività da parte di chi con fervore ha sempre pronosticato la fine della crisi del mattone. E’ quanto sostiene Ivan Tirrito, presidente provinciale Fimaa Ragusa, federazione aderente a Confcommercio, facendo riferimento all’osservazione quotidiana che spesso viene messa in evidenza: “Noto che il mercato si sta riprendendo”. “Al posto di chi afferma queste cose – sottolinea Tirrito –
cesserei di seguire le notizie sull’andamento del mercato immobiliare. Le famiglie italiane vantavano un primato europeo unico nel suo genere che svanisce mattone dopo mattone. L’aumento, così tanto pubblicizzato (+ 20,3%), dei rogiti notarili, non vuole necessariamente significare che il mercato è in ripresa. L’aumento incessante delle svendite immobiliari, delle aste giudiziarie, dei contenziosi bancari, sono la chiara dimostrazione di una società colpita da un cancro che volge al termine dopo una lunga agonia. Solo alcune città italiane (di particolare valenza) sono davvero uscite dalla crisi contro i quasi 8.000 comuni della penisola. La forza di una crescita non può misurarsi solo ed esclusivamente in numeri di transazioni. E’ come vedere un negozio con la scritta “saldi” completamente vuoto. Non voglio essere pessimista e non desidero affatto innescare terrorismo cementizio. Ma non possiamo sperare in una vera ricrescita fino a quando la situazione italiana resta quella che è, ovvero: infrastrutture da terzo mondo, posti di lavoro assenti, tassazione record, numero di turisti in calo. E altre anomalie. Tutte rigorosamente made in Italy”.