“Leggo da notizie di stampa che sull’apertura del Nuovo Ospedale di Ragusa qualcuno è tornato a chiedere ulteriori incontri per confrontarsi ancora sulla questione, coinvolgendo la Prefettura, la Procura e la Guardia di Finanza. Un percorso che insieme a tanti amici del Partito Democratico non possiamo condividere perché pensiamo che in questa fase i tecnici che stanno lavorando con grande impegno per risolvere i problemi in essere debbano seguire la strada già presa, così come la magistratura deve compiere la propria per conto suo. Non sarà certo il mettere insieme i due momenti a velocizzare l’apertura del Giovanni Paolo II”. Lo dichiara il parlamentare regionale del Partito Democratico, on. Nello Dipasquale.
“Seguo le vicende che riguardano la realizzazione del nuovo ospedale di Ragusa da quando ero sindaco – racconta Dipasquale – quando erano necessari alcuni provvedimenti propedeutici al funzionamento della struttura. Da parlamentare regionale del Pd, poi, insieme ad altri esponenti del partito, ho seguito l’iter del finanziamento di otto milioni di euro ottenuti dal Governo regionale. Con la stessa attenzione abbiamo seguito la questione delle gare di appalto bloccate all’Urega fino a quando non sono state sbloccate. Così adesso siamo impegnati nel monitorare la situazione attuale e, a proposito di questo, il dr. Aricò ci ha informato lunedì mattina che la macchina è in moto e si sta procedendo speditamente per risolvere ogni problema. In particolare si sta lavorando per sistemare, ad esempio, delle canalizzazioni di due sottostazioni elettriche; installare nuovi armadi per le macchine degli ascensori; si stanno sistemando alcune porte di accesso alle scale antincendio. Insomma, c’è tanto lavoro da fare e qualcosa dovrà essere affidato all’esterno, ma per tutto ci vuole tempo”.
“Penso che opere dell’importanza del Giovanni Paolo II siano tali da richiedere il contributo in termini di impegno da parte di tutti – dice ancora Dipasquale – ognuno facendo la propria parte per quel che gli compete. Ma se qualcuno cerca di far passare il messaggio che grazie a Tizio o Caio sarà ora possibile aprire l’ospedale prima del dovuto sta sbagliando atteggiamento perché l’aiuto è ben accetto da parte di tutti, ma non posso permette che ci siano protagonismi e comportamenti da primo della classe che non servono proprio a nulla. Capipopolo e salvatori della patria la città di ragusa già ne ha abbastanza”.
“Ho in realtà una brutta sensazione, ancora non del tutto chiara – aggiunge il parlamentare – è come se ci fosse stato qualcuno che abbia lavorato per rimandare l’apertura dell’ospedale utilizzando ogni strumento possibile, passando anche per una vera e propria campagna di delegittimazione dell’operato nel territorio, e che quello stesso qualcuno abbia poi cominciato a lavorare per diventare il capopopolo di chi l’ospedale lo vuole aprire”.
“Sicuramente ci saranno stati dei problemi e se qualcuno ha sbagliato ne risponderà nelle sedi opportune, ma basta passerelle – conclude – ce ne sono state già troppe”.