” Il Comune di Modica sta mantenendo a debito tutta la impalcatura del Welfare locale nei confronti delle fasce deboli, nel senso che tali servizi si reggono sulla buona volontà dei lavoratori che, vantando un arretrato degli stipendi di almeno 15 mesi, sono in realtà i veri finanziatori di un minimo di tessuto di protezione e di prevenzione che ancora si riesce ad organizzare in funzione dei bisogni socio-assistenziali”. Lo denunciano Salvatore Tavolino della Filcams e Salvatore Terranova della Camera del Lavoro di Modica, rilevando come da almeno un anno la situazione degli operatori si è ulteriormente aggravata a motivo della sempre più grave difficoltà del Comune ad avere le liquidità necessarie per far fronte ai pagamenti delle fatture delle ditte affidatarie dei servizi, fatto questo che si ripercuote sui lavoratori che sono i soggetti che fanno si che molti anziani, tanti bambini e moltissimi disabili non restino senza la indispensabile assistenza.
“Non è più possibile e neanche tollerabile che tale stato di malessere possa ancora riflettersi sulle famiglie e su chi lavora per dare un servizio senza ricevere in cambio il previsto compenso”. La Cgil ha già, con precedente nota, dichiarato lo stato di agitazione e nei prossimi giorni attiverà un momento di lotta con i lavoratori se nel frattempo l’Amministrazione Comunale non si adopererà per liquidare almeno quattro mensilità a tutti gli operatori entro la data del 7 agosto prossimo.
Se ciò non si dovesse verificare si terrà negli spazi antistanti il Comune un sit in di protesta con la costituzione di un gazebo permanente che resterà li fino a che non sarà pianificato il rientro di tutto il debito che il Comune ha contratto con questi lavoratori.