Il contrasto al lavoro nero, allo sfruttamento del lavoro in agricoltura per il riallineamento retributivo nel settore agricolo, ovvero la legge 29 ottobre 2016, n. 199, è stato al centro di un seminario svoltosi stamani nella sala assemblee della Cgil di Ragusa, seminario destinato ai segretari delle categorie e a quelli delle Camere del lavoro.
E’ stato il segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo, presente il segretario generale della Flai Cgil di Ragusa, Salvatore Terranova, a introdurre il tema operando un’articolata cronistoria, di fatti ed episodi, che ha poi portato al varo, da parte del parlamento, della legge che contrasta ogni forma di capolarato destinato allo sfruttamento dei lavoratori.
Scifo ha tracciato una storia di denunce e di dibattiti iniziati nel 2006 e dell’impegno della Flai Cgil con tutta la sua classe dirigente a spingere per un intervento legislativo che avrebbe in qualche modo dato una risposta e posto un argine al lavoro nero in agricoltura.
Una legge che è nata anche con il contributo della sigla sindacale. Nei fatti si è modificata l’art 603 – bis del codice penale ovvero l’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
L’applicazione della legge ha cominciato a dare da subito i primi risultati, tantè che la sequela degli arresti d’imprenditori disonesti e senza scrupoli si è registrata anche nel territorio vittoriese teatro di casi di sfruttamento da lavoro nero, dovuto allo stato di bisogno dei lavoratori, in massima parte extracomunitari, costretti non solo ad accontentarsi di paghe misere e in piena difformità dei contratti collettivi nazionali di lavoro ma anche in piena violazione in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro e in presenza di alloggio degradante.
Non è il caporalato in sé fonte d’illiceità ma quello che è applicato per sfruttare il lavoro in agricoltura che costringe il lavoratore a operare in condizioni disumane che è contro la legge.
L’Avv. Enrico Schembari ha illustrato le novità del quadro normativo, rispetto a una norma precedente del 2011 e del come oggi gruppi politici, in testa Forza Italia, hanno depositato progetti di legge tendenti a modificare la legge 199/2016.
Una legge che in qualche modo copre delle lacune sul piano degli interventi normativi rispetto ai casi concreti dando alle rappresentanze sindacali uno strumento efficace contro il lavoro nero e lo sfruttamento del lavoro. Ha focalizzato le procedure con le quali il sindacato deve procedere presentando le denunce alla Procura della Repubblica. Una legge che non si applica solo al comparto agricolo, ma laddove sussistono e si dimostrino le condizioni di un capolarato inteso come intermediazione utile a favorire lo sfruttamento dei lavoratori e la concretizzazione di un lavoro nero non garantendo la salubrità dei posti di lavoro e della condizione di vita quotidiana del lavoratore.