“L’Amministrazione Comunale di Ragusa, a novembre 2015, ha bandito una manifestazione d’interesse per partecipare ad una procedura selettiva per l’affidamento del Servizio di Coordinamento Pedagogico per gli Asili nido. A questo avviso del Comune hanno risposto in 11 e per la precisione 10 tra cooperative sociali e onlus specializzate nel settore specifico e una ditta, invece, specializzata nell’organizzazione di eventi e spettacoli. Riuscite a indovinate chi ha presentato il progetto migliore?”.
La domanda, provocatoria, la pone il consigliere comunale del Lab 2.0 Manuela Nicita che spiega: “Non vogliamo e non possiamo entrare nel merito della qualità del progetto presentato al Comune da questa ditta, ma, esaminando la questione dobbiamo necessariamente rilevare che qualcosa, secondo noi, non è andato per il verso giusto”.
“Il servizio – aggiunge – è costato al Comune 12mila euro più IVA, con affidamento diretto. La cosa che non ci convince, però, riguarda il pubblico cui era rivolta la manifestazione d’interesse: praticamente chiunque. Dalle cooperative sociali alle onlus, dai laboratori artigianali alle ditte individuali, praticamente chiunque. Tuttavia, su 11 partecipanti, solo uno non apparteneva al settore ideale per la competenza. Incredibilmente, di queste 11 solo sette hanno presentato un progetto completo e il verbale della valutazione di questi progetti non specifica nulla in merito a quello selezionato. C’è scritto solo che quello della ditta che organizza spettacoli ed eventi è risultato “il più completo ed adeguato”. Non diciamo che è impossibile, ma ci sembra quantomeno strano che tra tutti i partecipanti specializzati nel settore il miglior progetto appartenesse proprio a chi, secondo logica, non avrebbe dovuto avere esperienza in merito”.
“Trattandosi di un argomento delicato – dice ancora Nicita – cioè il coordinamento pedagogico degli asili, in altre parole il progetto educativo di quelle strutture e la sua verifica, ci chiediamo per quale ragione si è proceduto con una manifestazione di interesse e non con uno strumento un po’ più selettivo, capace di spiegare anche tramite l’attribuzione di punteggi perché un’offerta era migliore di un’altra. Invece il dirigente del settore competente scrive nel verbale solamente che il progetto è risultato migliore. Ma in base a quale parametro?”.
“Siamo davanti all’ennesima dimostrazione di mancanza di trasparenza da parte di questa amministrazione – conclude – perché è dovere di ogni amministrazione operare senza far sorgere a nessuno alcun dubbio rispetto al proprio operato”.