Favoreggiamento immigrazione clandestina, mercimonio di esseri umani!…….. di Giannino Ruzza

Quando due persone fanno la stessa cosa, in realtà la cosa non è la stessa. A costui è lecito farla, a quest’altro no. Non perché le cose non siano uguali, ma perché non lo sono quelli che la fanno. Sta ad indicare come all’orizzonte sia improbabile trovare una soluzione nella disputa tra buoni e meno buoni, tra innocenti e colpevoli. Il riferimento è accostato alle ONG e ai metodi di salvataggio in mare. Contradditori e difformi nei comportamenti adottati dai vari equipaggi. C’è chi rispetta le regole e chi invece non lo fa affatto. Alcuni andando a prendere questi disperati direttamente nelle acque libiche, segnalando in tutti i modi la propria presenza agli scafisti, premurandosi poi, dulcis in fundo, di trainare barconi e gommoni al punto di partenza, pronti per un altro viaggio.
E’ il caso della Ong tedesca Iuventa che a deciso di non rispettare regole e accordi stabiliti di recente dal Governo Italiano e per questo posta sotto sequestro dal magistrato di turno. Apparentemente un equipaggio formato da giovani che definiremo idealisti tra i 20 e i 30 anni, aspiranti salvatori di vite umane. Della Iuventa in realtà viene a galla una situazione ben diversa fatta di intrecci e legami stretti e consolidati con la criminalità organizzata, fatta di scafisti e intermediari senza scrupoli. Non aderire agli accordi presi, significa evitare che qualcuno ficchi il naso nei loro loschi affari con le mafie locali. E il Governo Italiano che fa? Si svena con dichiarazioni, non sempre convergenti, al motto “ bisogna consolidare le Autorità libiche, questo deve essere il nostro impegno futuro” Ma di cosa stanno parlando questi politici eletti da nessuno? Forse di uno Stato, la Libia, che non è uno Stato, con fazioni in costante lotta per la spartizione del potere? Dove pare conti solo fare soldi, tanti soldi. In barba a tutti. Che accordi concreti possiamo fare in questa intricata e caotica situazione politica? Al momento: nessuno! Un esempio di comportamento che rispecchia la situazione lo fornisce la stessa Guardia Costiera libica che invece di identificare ed eventualmente bloccare il passaggio di scafisti e migranti, fa da trait d’union, scortando i trasportatori di vite umane addirittura verso le navi dell’ONG in attesa. Ricordiamo che questi controlli la Guardia Costiera libica, dovrebbe farli nelle proprie acque territoriali. Un servizio che viene pagato profumatamente dall’Italia. Quindi il sospetto, legittimo, è che questi “signori” vengano pagati due volte. Come suona parecchio strano che Associazioni e Organizzazioni tipo Medici senza Frontiere trovino così orrendo far salire a bordo delle navi delle ONG qualche poliziotto per verificare il regolare svolgimento delle operazioni di salvataggio in mare. Lo stesso Zuccaro, procuratore di Catania, alcuni mesi fa aveva sollevato la questione ONG. Oggigiorno, i fatti, ragionevolmente affrancano i suoi sospetti. Tenace, onesto, schivo ai riflettori, avanza sospetti gravi verso alcune ONG che secondo quando emerso dalle indagini in corso sarebbero finanziate direttamente dalle mafie. Zuccaro fa bene a non mollare l’osso e portare alla luce quello che veramente accade nel Mediterraneo. A fare emergere situazioni che di solidale hanno ben poco. Lo stesso Di Maio., ribadisce che ci vuole “una legge che regolamenti la cosa, e non un futile codice di condotta”. Salvini invece insiste a cavalcare l’onda del malcontento delle gente: stop agli sbarchi di clandestini, aiutiamo questa gente a casa loro” Beh, si può capire, altrimenti avrebbe finito la campagna elettorale.
Giannino Ruzza, Giornalista

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