Candidatura di Modicaa “Capitale italiana della cultura”. Cavallino:. “Perché l’amministrazione comunale ha deciso di non dare questa possibilità alla città”?

Tato Cavallino

Modica con il suo centro storico costituisce uno degli esempi più significativi di architettura tardo barocca e grazie ai suoi capolavori la città, insieme con il Val di Noto, è Patrimonio dell’Umanità.

Modica è una città piena di risorse, di beni architettonici e monumentali invidiabili, affascinante e ricca di storia, peculiarità che avrebbero potuto fare entrare a pieno titolo la città della Contea tra le candidate a “Capitale italiana della Cultura”. Cosa che non è avvenuta considerato che alla scadenza del bando del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo nessun dossier di candidatura è stato presentato, mentre le vicine Ragusa e Noto, caratterizzate principalmente dal tardo barocco, come Modica, sono tra le sei città siciliane candidate a diventare “capitale della cultura”. Una svista, una scelta ponderata o cos’altro ha indotto l’amministrazione comunale di Modica a non presentare la candidatura decidendo di non darsi questa possibilità? Quesito che il Consigliere Comunale di Modica Tato Cavallino ha chiesto attraverso un’interrogazione, al Sindaco al quale sono stati implorati i motivi per cui non si è voluto provare ad approfittare di questo strumento che avrebbe potuto portare ad un cambiamento che rappresenta un’occasione di crescita per la comunità e per l’amministrazione pubblica. La crescita culturale, turistica ed economica di un territorio passa attraverso azioni mirate di sviluppo che non possono essere solo le “feste patronali” ma orientate verso una solida programmazione unitaria ed integrata del patrimonio culturale, turistico e ambientale di un territorio. Un’occasione persa, al di là dell’eventuale ammissione o meno. La candidatura di Modica a “Capitale italiana della cultura” sarebbe stata l’inizio di un percorso, una palestra per il futuro, un sogno, un investimento nella cultura come punto cardine dello sviluppo.

Tutti scandalizzati in questi giorni, prosegue ancora Cavallino, perché Modica non è stata candidata a Capitale della cultura. Perché rendersene conto solo ad Agosto quando già, lo scorso 8 giugno, prosegue Cavallino, io stesso avevo chiesto lumi al Sindaco sui motivi della mancata candidatura; attraverso un’interrogazione depositata agli atti ho chiesto chiarimenti sulla decisione dell’amministrazione comunale di non voler dare questa possibilità alla città della Contea, dopo aver fatto le dovute verifiche sui siti del Ministero dei Beni Culturali e del turismo e del dipartimento competente; alla scadenza del bando nessun dossier di candidatura è stato presentato, mentre le vicine Ragusa e Noto, caratterizzate principalmente dal tardo barocco, come Modica, sono tra le sei città siciliane candidate a diventare “capitale della cultura”. A quell’interrogazione ancora oggi nessuna risposta dal Sindaco e dalla sua amministrazione, non mi sorprende visto che attendo risposte riguardo a tantissimi problemi della città da oltre tre anni.
Scandalizziamoci anche per questo, per il fatto che la solerzia e la determinazione di alcuni consiglieri comunali trova il silenzio, da parte di alcuni organi di stampa, e la scarsa disponibilità dell’amministrazione al confronto e al dialogo.
Modica aveva tutte le carte in regola per la candidatura e buone possibilità di ottenere il titolo di “Capitale italiana della cultura”. Vedere tra le città candidate Ragusa e Noto, patrimonio dell’umanità, come lo è Modica, mi ha rammaricato molto. Ed oggi chiedo di nuovo al Sindaco: è stata una svita, una scelta ponderata o cos’altro ha indotto l’amministrazione comunale di Modica a non presentare la candidatura decidendo di non darsi questa possibilità?
Sono certo che la candidatura di Modica a “Capitale italiana della cultura” sarebbe stata l’inizio di un percorso, una palestra per il futuro, un sogno, un investimento nella cultura come punto cardine dello sviluppo.

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