I rappresentanti delle associazioni ambientaliste del Movimento Azzurro aderenti al Coordinamento della Regione Sicilia, delle associazioni animaliste (Club felini) della provincia di Catania e Ragusa aderenti all’Ente Nazionale Felinotecnica Italiana, dei Laboratori Tecnologici e di Ricerca Betontest e dei Laboratori chimici e di consulenza Ambientale SCA di Modica, si sono riuniti ieri in un’assemblea presieduta da Corrado Monaca – presidente del Coordinamento della Regione Sicilia delle associazioni ambientaliste del Movimento Azzurro, già presidente nazionale della stessa associazione ambientalista – nei locali della Betontest a Ispica, sede del costituendo Centro Studi ambientali sud est Sicilia (CSASES), per formulare osservazioni e proposte in merito al Parco degli Iblei.
Le idee e le proposte elaborate al termine del dibattito, sono confluite in un documento, corredato da tavole planimetriche e allegati, che è stato inviato ai Commissari straordinari dei Liberi Consorzi Comunali di Ragusa e di Siracusa, al Sindaco della Città Metropolitana di Catania e ai sindaci dei Comuni interessati.
L’iter istitutivo del “Parco degli Iblei”, avviato con il D.L. n. 159 dell’1 ottobre 2007, convertito in legge con il provvedimento n. 222 del 29 novembre 2007, dopo una prima fase di concertazione con le comunità locali culminata nel 2011 con l’invio al Ministero dell’Ambiente e all’omologo Assessorato Regionale di una prima ipotesi di perimetrazione e zonizzazione, si avvia a conclusione con un’ulteriore fase di discussione e verifica, aperta a tutti gli stakeholders territoriali.
In particolare le proposte formalizzate dall’assemblea prevedono l’inclusione nel perimetro del Parco di nuovi corridoi ecologici e aree di pregio sia costiere (ricadenti nei comuni di Ispica e Pozzallo, Siracusa, Floridia e Lentini) che dell’entroterra (insistenti nei comuni di Mineo, Militello e Scordia) considerati indispensabili per una più compiuta definizione dell’identità territoriale degli Iblei.
La proposta prevede, tra l’altro, la creazione del corridoio ambientale denominato “Omerico” tra Cava d’Ispica e Porto Ulisse, caratterizzato da aree d’interesse archeologico (zone archeologiche di Cava Ispica, Catacombe di San Marco, insediamento preistorico di Poggio Callarazzo e zone archeologiche di Porto Ulisse), ambientale e naturalistico (zone umide del pantano Longarini e del pantano Bruno), oltre la specifica ruralità del paesaggio lungo la S.p. Bufali – Marza e la S.p. Ispica -Pozzallo. Questo corridoio metterebbe in collegamento l’entroterra con il Porto di Pozzallo, secondo un modello di valorizzazione e fruizione dei Parchi tipico del nord Europa e delle Americhe già indicato in occasione del Convegno Internazionale sulla “Evoluzione delle normative ambientale in ambito europeo e ricadute sul territorio”(Palermo, Villa Malfitano, 23 marzo 2005).
Al costituendo CSASES, che sta elaborando anche alcune proposte in merito al coordinamento e alla gestione del Parco, potranno aderire tutte le associazioni, enti o istituzioni che intendono promuovere un interesse verso la natura, intesa come luogo in cui testimonianze rilevanti di spiritualità, storia, arte e cultura coesistono con gli aspetti naturalistici e ambientali.