La Squadra Mobile arresta nuovamente il tunisino 21 enne Nader Ton per spaccio di hashish.
Il 27 luglio scorso come si ricorderà la Squadra Mobile aveva tratto in arresto proprio il giovane mentre cedeva hashish ad un giovane acquirente e considerato che si trattava della prima volta, era stato rimesso in libertà dopo pochi giorni di arresti domiciliari.
Nonostante il primo arresto, nulla lo faceva desistere, difatti aveva ripreso insieme ad alcuni connazionali a spacciare hashish stante l’elevatissima richiesta da parte degli acquirenti che si recano a Punta Braccetto da ogni zona del litorale ibleo al fine di acquistare droga.
Considerato che in quella zona vi sono villeggianti che da anni si recano in quelle spiagge poiché proprietari di casa, non era passato inosservato il comportamento del gruppo di tunisini spacciatori e pertanto veniva interessata nuovamente la Squadra Mobile di Ragusa per un nuovo intervento: “siamo esasperati aiutateci, spacciano a tutte le ore, è un via vai continuo; in spiaggia, in strada, in una casa abbandonata, ovunque e sotto gli occhi di tutti”.
Non passano neanche 24 ore dalle segnalazioni e la Polizia di Stato organizza un nuovo servizio per reprimere il fenomeno. Agenti in costume da bagno per monitorare le grotte vicino la spiaggia dove spesso trovano riparo gli spacciatori anche per occultare la droga, agenti della Polizia Scientifica per riprendere eventuali scambi di droga ed agenti della Squadra Nautica con le moto d’acqua per eventuali vie di fuga.
Sono bastate due ore di osservazione per accertare nuovamente che Ton, insieme ad un complice che è riuscito a dileguarsi tra i centinaia di bagnanti, facesse da c.d. palo in questa occasione. Due ventenni turisti in vacanza avevano desiderio di fumarsi una “canna”, pertanto chiedono in giro ad alcuni coetanei ed ovviamente gli viene suggerito di andare a Punta Braccetto. Manca poco al tramonto ed il gruppo di tunisini, come ogni giorno (così come riferito dai villeggianti) si presenta in spiaggia; poi inizia a fare avanti e indietro tra la battigia e le strade di accesso alla spiaggia dove c’è un bar ed un minimarket. Tutti li conoscono e sanno cosa fanno ma non possono dire nulla perché loro si sentono i padroni della strada, spesso incrociando gli sguardi degli anziani che passano diversi mesi nella zona di villeggiatura e fanno capire di non parlare (così come riferito dai richiedenti).
Sono gli stessi che hanno reso un porcile dei bellissimi anfratti scavati dal mare sulla meravigliosa spiaggia di punta braccetto, così come gli stessi bagnanti, dopo l’arresto, hanno mostrato alla Polizia di Stato che ha documentato tutto: “questi che avete fermato sono gli stessi che ogni giorno vanno a bere birra nelle grotte, nascondono droga e noi non possiamo più andarci, fa schifo ed è pericoloso; io ci andavo con i miei bambini, adesso non ci si può mettere piede, ci saranno centinaia di bottiglie di vetro”.
Tornando all’arresto, gli uomini della Squadra Mobile hanno notato uno scambio tra un giovane tunisino e la ragazza della coppia di turisti che aveva prima dialogato con loro per prendere accordi, proprio con una coppia di tunisini. Ton in questo caso non ha ceduto la droga ma era li per controllare che nessuno li sorprendesse, peccato non avesse fatto in conti con i poliziotti in costume da bagno accanto ai tanti villeggianti.
Insieme al ragazzo vi erano altri 3 tunisini che sono stati comunque controllati perché privi di documenti ed uno di loro, deteneva un taglierino di grosse dimensioni con la lama estratta e pronto all’uso, perché, a suo dire, un connazionale lo aveva aggredito e lui doveva difendersi, per questo è stato denunciato.
Mentre i poliziotti fermavano in spiaggia Ton, gli altri bloccavano gli acquirenti che stavano già confezionando uno “spinello”. I due acquirenti, ascoltati negli uffici della Squadra Mobile, hanno riconosciuto gli spacciatori, quello che ha ceduto la droga e quello che faceva da c.d. palo. Purtroppo è stato possibile fermare solo uno dei due e l’altro verrà identificato grazie alle indagini in atto.
Dopo l’arresto gli uomini della Polizia di Stato hanno indossato i segni distintivi dell’ufficio anche per tranquillizzare i bagnanti che nel contempo si erano preoccupati.
Gli agenti hanno controllato gli anfratti e le grotte che si trovano accanto alla battigia di Punta Braccetto ma non è stata trovata altra sostanza stupefacente, solo tantissima immondizia e per questo è stato interessato il comune di Ragusa e l’azienda che si occupa di recuperare i rifiuti per il ripristino della zona interessata.