La solidarietà del Sindaco di Acate Raffo al movimento dei docenti immobilizzati

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Anche il Sindaco di Acate, Franco Raffo ha inteso esprimere la propria solidarietà e disponibilità ai numerosissimi docenti della provincia di Ragusa costretti a trasferirsi, ancora una volta, al Nord non avendo ottenuto nè l’auspicato trasferimento nè la momentanea assegnazione provvisoria che, quanto meno, avrebbe alleviato la loro drammatica e dolorosa situazione.

“Ho immediatamente dato la mia disponibilità al neo Movimento di docenti creatosi, recentemente, al fine di sensibilizzare sia il Miur che il mondo della Politica a trovare una giusta soluzione ed evitare questo biblico esodo. Questo problema mi sta particolarmente a cuore sia come ex Preside che come attuale Sindaco. A tal proposito ho garantito con immenso piacere la mia presenza al recente sit-in tenutosi davanti all’Usp di Ragusa. In quell’occasione ho ascoltato attentamente le relazioni illustrate dai rappresentanti del Movimento e la sintesi dell’incontro avuto con il Provveditore agli Studi, anche se tutti sappiamo quanto limitate siano, in questi casi, le competenze del Provveditore, trattandosi di un problema squisitamente politico. Le proposte che hanno esposto i rappresentanti del Movimento sono molto interessanti ma, sicuramente, utopistiche per una soluzione immediata del problema in quanto richiedono tempi molto lunghi. L’istituzione del tempo prolungato nella nostra Provincia, e parlo prioritariamente come ex Preside, richiederebbe quanto meno un anno di tempo, rivedere tutto l’assetto scolastico con, inoltre, il coinvolgimento degli Enti Locali, preposti a garantire i servizi, le strutture e l’assistenza necessaria. Una serie di incombenze talmente complesse e complicate che non potrebbero garantire una soluzione immediata del problema. Lo stesso discorso vale per la Specializzazione, qualcosa che non si può certamente ottenere con un semplice Decreto o con una Determina Dirigenziale. La Specializzazione presuppone appositi corsi di studio, anche questi non possibili nell’immediato. Ancor più complicata la proposta relativa all’aumento ed utilizzazione dei posti di sostegno. Anche in questo caso il posto di sostegno non si può creare sulla base di un decreto e nell’immediato. Indubbiamente, proposte interessanti ma di prospettiva. Il problema, a mio avviso, è complesso e serio ed ancora la Politica che deve dare le risposte giuste e ai docenti, ma soprattutto agli alunni e ai genitori. La posta in gioco è alta, ne va di mezzo l’educazione degli alunni, i loro processi formativi, l’acquisizione di competenze in linea con i dettati dell’Europa, che parlano essenzialmente di una Scuola che deve creare le premesse per un apprendimento in un luogo “gradevole”. Ma non solo per gli alunni, ma anche per i Docenti, primi soggetti attivi dei processi formativi. E in questo caso mancano anche le premesse. Queste risposte le può dare solo il Governo nazionale. L’anno scolastico è già alle porte. Non c’è tempo da perdere. Altrimenti migliaia di persone immediatamente saranno costrette a lasciare le proprie famiglie, i propri cari, le proprie case, il proprio ambiente…. Situazioni dolorose che conosco molto bene.
Una forte mobilitazione, lontana da speculazioni politiche o di pura demagogia, con proposte semplici, concrete e chiare può ottenere qualcosa”.

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