Ancora sospeso a Ragusa il servizio di educativa domiciliare. D’Asta: “Incomprensibile scelta penalizzante per fasce deboli”

mario d'asta

Quando il rimedio è peggiore del male. Lo scorso marzo, era stato sospeso il servizio di educativa domiciliare. Sono trascorsi quasi sei mesi e non se ne sa nulla. La decisione, assunta dall’amministrazione comunale di Ragusa, ha comportato parecchi disagi. “Era stato interrotto – sottolinea il capogruppo Pd al Consiglio comunale, Mario D’Asta – un apporto fondamentale

in termini di sostegno rivolto a minorenni che vivono problematicità. Decine di bambini con ben 32 famiglie interessate che, dall’oggi al domani, si erano visti sospesi un servizio su cui contavano moltissimo. Anche perché, in assenza dello stesso, espletato a livello domiciliare, è accaduto che i bambini fossero riprotetti in comunità, con un aggravio delle spese oltre che con un peggioramento delle condizioni complessive di attenzione di cui gli stessi avevano, e continuano ad avere, bisogno”. D’Asta sottolinea che l’altra questione che si poneva riguarda l’occupazione. “Dodici persone, dall’oggi al domani – aggiunge l’esponente dem – erano rimaste senza lavoro e, dopo una serie di trattative avviate con l’amministrazione Piccitto, si attendevano che il servizio potesse riprendere, attraverso una trattativa e poi con una proroga. E dopo, come è accaduto, attraverso l’aggiudicazione alla coop vincitrice del relativo bando. Anche perché tra gli effetti concreti di questo servizio c’è il contrasto alla dispersione scolastica che, purtroppo, in assenza di operatori che possano regolarmente espletare l’educativa domiciliare, rischia di subire una recrudescenza. Bene, il servizio, allo stato attuale, nonostante l’aggiudicazione alla nuova coop, non è ancora ripartito, a quanto pare per ritardi di ordine burocratico. Come se non bastasse, lo stesso è stato aggiudicato con un ribasso del trenta per cento, circostanza che speriamo non metta fortemente a rischio la qualità del servizio oltre a non fornire le consolidate garanzie al personale operante in precedenza. Sarò portavoce, in Consiglio comunale, di queste esigenze e chiederò alla giunta municipale di dirimere il prima possibile la delicata questione. Ma intanto la considerazione è sempre la seguente: come si fa, dato il rialzo delle tasse diventate ormai spropositate, a tagliare sul welfare e a causare continui disservizi alla nostra città? Ai nostri concittadini, che ne pagano le spese, l’ardua sentenza”.

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