Il Coordinatore regionale dei Centristi per l’Europa, Adriano Frinchi, ha nominato ufficialmente l’avvocato Nitto Rosso commissario del movimento per la provincia di Ragusa.
“Nitto Rosso – si legge in una nota dei Centristi – avrà il compito di organizzare il partito a Ragusa e, d’intesa con l’onorevole Giovanni La Via, è stato incaricato di coordinare la campagna elettorale della lista Alternativa popolare – Centristi nel collegio ibleo”.
Le scelte del movimento oggi si fondano sul principio della competenza. Le qualifiche, i meriti, il saper fare sono quindi i presupposti indispensabili, alla stregua dei principi che stanno ispirando la formazione del nuovo soggetto politico dei moderati in Italia, al fine di rinnovare e costruire una squadra rappresentativa del territorio.
Nitto Rosso è stato Direttore Generale alla Provincia regionale di Ragusa, dirigente della Regione Siciliana, componente del consiglio di amministrazione del Consorzio Autostrade Siciliane, ma soprattutto è un professionista, un imprenditore che conosce le difficoltà di una società in rapida trasformazione, che ha vissuto le vicende di una crisi economica che ha segnato il tessuto imprenditoriale di questa provincia e che pertanto ha conoscenza e competenza per affrontare questo percorso.
“In questo momento così particolare della vita politica della Regione siciliana – interviene il neo commissario, Nitto Rosso – la mia preoccupazione va all’idea che i giovani hanno della politica, perché scelte o azioni come quelle che hanno caratterizzato la vita del partito che rappresento nella mia provincia possono fuorviare e condizionare le loro stesse scelte. Il ruolo del politico in questo modo viene demonizzato e la politica stessa diventa un “luogo” da evitare, un percorso sbagliato. Sono molto rammaricato da determinate scelte, al di là del dispiacere personale per i rapporti intercorsi con chi ha abbandonato il gruppo, ma occorre dare un esempio di coerenza, di lealtà. Il mio impegno deve essere letto in tal senso. La scelta di coerenza e di lealtà dovrebbero diventare una regola fondamentale dell’agire in politica. È fin troppo facile abbandonare una nave che imbarca acqua, la maestria è portarla in salvo. Accetto ben volentieri questa sfida nella consapevolezza che il lavoro di ricostruzione sarà molto oneroso, ma posso già confermare che c’è molto entusiasmo e che questi abbandoni hanno liberato spazi necessari per far vivere momenti di impegno di soggetti che fino ad oggi sono rimasti ai margini”.