Nitto Rosso di Alternativa popolare: “Sul disastro della Provincia ha inciso la strategia della riduzione delle spese adottata dallo Stato e non dalla Regione”.

photo Nitto Rosso

“Il Governo della Regione interverrà e sanerà questa difformità ma non sarà sufficiente a coprire il disavanzo dell’Ente provinciale”. Così interviene Nitto Rosso, che da qualche giorno è entrato nella scena politica a capo della formazione dei moderati con il Partito di Alternativa Popolare.

“La vicenda della Provincia di Ragusa è molto più complessa di quanto possa sembrare a prima vista. Il deficit della Provincia infatti è creato dallo Stato che, con il recupero forzoso, opera per garantire il prelievo di una somma pari a 17milioni di euro che la Provincia dovrebbe rendere sulla scorta della normativa di revisione della spesa e di violazione del patto di stabilità degli anni precedenti.
Vi sono poi i servizi che la Regione ha aggiunto, senza tuttavia integrare le risorse economiche già a disposizione dell’Ente. In un piano di riparto delle somme disponibili per le Provincie, succede ovviamente che vengano adottati dei criteri di distribuzione in funzione alla grandezza del territorio e del numero di abitanti. Accade così che ad una Provincia come la nostra giungano pochissime somme. Quanto viene diviso consente ad alcune Provincie di pagarsi i servizi, perché le somme in uscita non sono sempre proporzionali a quelle in entrate ma spesso hanno un costo fisso ed un abbattimento marginale per la rimanente parte. Pertanto se hai grandi numeri riesci a pagarti i servizi con i trasferimenti, mentre ad una Provincia come la nostra non resta che chiudere i battenti, perché non riusciamo a coprire i costi. Sicuramente il vuoto della politica, il mancato coordinamento tra i deputati iblei, il susseguirsi di norme giuridiche confuse e contraddittorie contenute nelle diverse finanziarie dello Stato ha fatto tanto, tantissimo danno, ma non possiamo disconoscere che siamo effettivamente molto piccoli. Oggi, prosegue Nitto Rosso, recuperare 8 anni di norme finanziarie che si sono abbattute contro la provincia di Ragusa sarà impossibile. Ne hanno fatto tesoro alcuni ceti di burocrati. Nel giudizio di parifica della Corte dei Conti, sezione Sicilia, è detto a chiare lettere che i servizi obbligatori che stanno in capo agli Enti vanno pagati agli enti erogatori a cura della Regione. Forse non tutti sanno che non è il governo che fa la finanziaria ma è l’Assemblea Regionale Siciliana ad avere il potere legislativo. Crocetta ha fallito sicuramente ma nessuno dei deputati di Sala d’Ercole può avere attenuanti, neppure i tanto amati grillini, che mi pare siano rimasti molto disattenti su questa vicenda dei trasferimenti. Non si può pensare di far andare male le cose, per potere poi imputare la responsabilità a qualcuno!”
In conclusione – “Se dobbiamo cambiare la politica e migliorarla, dobbiamo smetterla di fare strategie che sono contro il nostro stesso territorio e dobbiamo cominciare ad essere tecnici e professionali. Dobbiamo imparare a parlare un linguaggio fatto di vicende amministrative e di atti coerenti con la realtà normativa e non con la fantasia della sciocchezze che si raccontano per prendere voti”.

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