Servizio scuolabus in aree di raccolta a Ragusa, Lab 2.0: “Poca informazione per le famiglie. Disagio e pericolo per chi vive nelle periferie”.

Laboratorio Duepuntozero 2017

Il Laboratorio politico 2.0 ha ricevuto numerose lamentele per quanto concerne il servizio scuolabus che funziona con il prelievo dei bambini in aree di raccolta e non più a domicilio come accadeva fino al precedente anno scolastico.

“Fino allo scorso anno – spiegano dal Direttivo del Lab 2.0 – i ragazzi che usufruivano del servizio scuolabus venivano presi presso il proprio domicilio, invece, per l’anno scolastico 2017/2018, vengono prelevati da alcuni punti di raccolta per essere poi accompagnati negli istituti di appartenenza. Purtroppo ci sono ragazzi che per raggiungere queste aree devono percorrere alcune centinaia di metri a piedi se non addirittura chilometri. E ciò accade soprattutto nelle periferie della città”.
“Da quanto ci hanno riferito i cittadini – continuano – ci siamo convinti che l’ufficio preposto non può aver effettuato i controlli e i necessari sopralluoghi preventivi per le aree scelte perché appare evidente che alcune di queste, soprattutto quelle prossime alle contrade (per esempio Cimillà), provocano un concreto disagio o risultano troppo rischiose da raggiungere a piedi. Inoltre pare non sia stata fatta un’adeguata campagna informativa per comunicare che si sarebbe cambiato sistema se non arrivati proprio a ridosso dell’apertura delle scuole non concedendo alle famiglie, dunque, abbastanza tempo per poter scegliere se scegliere il servizio o meno. Ancora, tanti genitori, pensiamo per esempio a chi non ha disponibilità di una seconda auto, si ritrovano a dover accompagnare i propri figli percorrendo lunghi tratti a piedi che, in certi casi, si traduce nel trovarsi in mezzo a strade molto trafficate e nelle quali raramente si rispettano i limiti di velocità mettendo a rischio la propria incolumità”.
“Sappiamo anche che dei genitori si sono recati al Comune per protestare e chiedere di incontrare il sindaco che, invece – dichiarano ancora dal Lab 2.0 – ha tentato di sottrarsi al confronto con la cittadinanza. Pensiamo che non sia il giusto approccio da tenere nei confronti di chi paga le tasse e chiede delucidazioni su un servizio comunale che riguarda i più giovani in età scolastica”.
“Non siamo contrari al nuovo metodo a prescindere – spiegano ancora – ma contestiamo la mancanza di programmazione per offrire un servizio nel modo migliore possibile. La verifica delle aree si sarebbe dovuta effettuare diversi mesi prima e utilizzare il tempo a disposizione per comunicare come si deve la novità. Inoltre vorremmo capire quali siano i vantaggi apportati dalla modifica del sistema precedente. Per questo motivo – concludono – chiediamo che venga ripristinato il servizio domiciliare così come veniva effettuato fino allo scorso anno, almeno fino a dicembre in modo che si possa dare il tempo alle famiglie di avere la corretta informazione, agli uffici di fare le dovute verifiche”.

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