Un appuntamento che ha voluto essere, prima di tutto, un momento di incontro tra le forze vitali della società. Tutto ciò per non dimenticare, ad esempio, che negli ultimi cinque anni, in Italia, si sono verificati oltre cinque milioni di infortuni sul lavoro che hanno provocato quasi 200.000 invalidità permanenti e oltre 7.000 morti. Una iniziativa per sottolineare,
una volta di più, che uno Stato civile non può permettere che si creino situazioni discriminanti tra i cittadini ma deve anzi operare affinché qualsiasi barriera sia eliminata e l’handicap, che esiste soprattutto in relazione alle difficoltà che un disabile incontra, tenda a scomparire. Questo il senso della Giornata territoriale iblea per le vittime degli incidenti sul lavoro che l’Anmil di Ragusa ha voluto celebrare ieri a Comiso. Nel pomeriggio, in piazza Fonte Diana, gli associati all’Anmil onlus, l’associazione nazionale presente a livello territoriale con una propria sede e che conta circa 1600 iscritti nell’area iblea, si sono radunati guidati dal presidente Maria Agnello, alla presenza del presidente regionale Nino Capozzo. Erano presenti anche i deputati regionali Pippo Digiacomo e Nello Dipasquale. In corteo, seguiti dalla banda cittadina, gli associati, con stendardi e striscioni, si sono portati nella chiesa madre di Santa Maria delle Stelle dove il sacerdote Giuseppe Burrafato ha presieduto la santa messa ricordando come non sia concepibile che, ancora oggi, nel 2017, si continui a morire a causa degli incidenti sul lavoro. Subito dopo il rito religioso, si è tenuto un momento istituzionale con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti, nel cortile antistante il castello aragonese. La cerimonia civile, poi, alla presenza dei rappresentanti istituzionali del territorio, si è tenuta nella sala ricevimenti di Villa Orchidea, in contrada Bosco Rotondo. Subito dopo, la cena conviviale. Il presidente territoriale Anmil Ragusa, Maria Agnello, commenta, a proposito dell’iniziativa di ieri: “Cerchiamo di fare in modo che lo spirito di questa giornata continui a rimanere intatto. E’ un doveroso momento di riflessione sul sacrificio di chi ha perso la vita nello svolgimento della propria professione, nonché un’occasione per rivendicare la centralità dei diritti di ogni lavoratore. E non ci fermiamo qui. Perché domenica 8 ottobre celebreremo anche noi a Ragusa la giornata nazionale, con una cerimonia dinanzi al sacrario delle vittime del lavoro in viale Tenente Lena, impreziosito dalle opere del maestro Franco Cilia”.