“Inaccettabile e inconcepibile l’ennesimo taglio ai servizi da parte dell’amministrazione comunale di Ragusa a danno dei bambini che vivono nelle periferie e a Marina”. A denunciarlo è il delegato del Pd per le problematiche di Marina, Antonella Bellina. “Questa volta – spiega Bellina – dopo il servizio di doposcuola, il Comune ha ridimensionato
il servizio di scuolabus nelle periferie. In che modo? Inventandosi dei punti di raccolta. Punti di raccolta non segnalati e tanto meno fatti presenti ai genitori al momento della domanda richiesta per il servizio. È fin troppo evidente che, per chi ci amministra, i bambini sono una classe sociale inferiore, non producono reddito. Per cui sarebbero soggetti da esentare sul piano dell’assistenza, della tutela e dell’attenzione. Come delegata del Pd e cittadina mi preme prendere posizione sulla vicenda e mettermi dalla parte dei genitori di questi bambini e ragazzi”. “Vorrei spiegare al sindaco e agli assessori – continua Bellina – che le famiglie che chiedono di usufruire dello scuolabus lo fanno per estrema necessità. Si tratta di chi non ha un secondo mezzo di trasporto o di chi, per questioni di lavoro, decide di vivere fuori, nelle periferie o nelle contrade. Chiedo, quindi, a chi ci amministra di mettersi nei panni dei genitori. Si rendessero conto che, per raggiungere i punti d’ incontro, le mamme e i bambini devono percorrere a piedi lunghi tratti di stradine di campagna. Stradine spesso sterrate e fatiscenti. Tra l’altro, con l’arrivo dell’inverno, le stesse diventano polverose e piene di pozzanghere. Per non parlare del vento, della pioggia e del freddo che di prima mattina dovranno patire. E tutto questo solo perché chi ci amministra ha deciso di penalizzare una fascia debole, come i bambini. Spero che il sindaco di Ragusa si renda conto che lui è il responsabile di quanto sta accadendo ed è chiamato a rispondere in prima persona della salute dei suoi concittadini. Per questo gli chiedo di rivalutare immediatamente il provvedimento e ripristinare quanto prima il servizio, sulla falsa riga di quanto accadeva negli anni precedenti. Ne va soprattutto del bene e della salute dei bambini. È un loro diritto potere usufruire di un servizio che li conduca fino al domicilio”.