L’ex sindaco di Scicli, Franco Susino, e’ definitivamente fuori dall’Operazione “Eco”, eseguita dai carabinieri, nella quale era stato accusato di essere complice di una sorta di organizzazione mafiosa. Nel processo di secondo grado, a Catania, in apertura, il Procuratore Generale ha rinunciato a fare appello alla sentenza assolutoria emessa dal Tribunale di Ragusa(presidente Saito, a latere Manenti e Aprile), con la formula “il fatto non sussiste”(era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa).
A questo punto, l’assoluzione e’ definitiva e ripaga non solo un politico ma un uomo molto stimato costretto a convivere con un peso non suo sulle spalle. In seguito all’indagine si era dimesso prima della scadenza del mandato da primo cittadino. Susino era difeso dagli avvocati Cesare Borrometi e Carmelo Passanisi.
Franco Mormina, sciclitano, e’ stato ritenuto a capo dell’organizzazione indagata. I magistrati del primo grado lo avevano condannato a 11 anni e sei mesi di reclusione. Due anni in meno erano stati inflitti a Giacomo Fidone. Condannato a due anni Ugo Lutri, mentre Giovanni e Ignazio Mormina, parenti di Franco, erano stati condannati rispettivamente a 5 anni e 4 anni e sei mesi di carcere. Un anno e 8 mesi erano stati comminati a Renzo Gazzè, un anno e 4 mesi a Vincenzo Tumino. Assolti Lorenzo Trovato, perchè il fatto non costituisce reato, Giovanni Distefano, per non aver commesso il fatto, e Bartolomeo Cannella, perchè il fatto non sussiste. Le accuse variavano dall’associazione mafiosa, anche a titolo di concorso esterno (come nel caso di Susino), alla truffa, estorsione e furto. Il processo è scaturito dall’operazione «Eco», condotta dai carabinieri su un presunto condizionamento criminale vicino ad ambienti mafiosi del servizio di raccolta dei rifiuti a Scicli. Il titolare della «Ecoseib» Giuseppe Busso, che gestiva il servizio di raccolta rifiuti all’epoca dei fatti a Scicli, aveva confermato in aula le pressioni più volte ricevute da Franco Mormina, ritenuto essere dagli inquirenti a capo dell’organizzazione e che, secondo l’accusa, avrebbe imposto il suo controllo sulla gestione dell’attivita’ dell’azienda. L’Ecoseib si era costituita parte civile nel procedimento assieme all’associazione «Codici onlus», «Obiettivo legalità» e Comune di Scicli, rappresentato dall’avvocato Ignazio Galfo(l’ente ha ottenuto un risarcimento danni di 50 mila euro). Risarcimento per l’impresa che gestiva il servizio di igiene ambientale pari a 100 mila.
La vicenda portò alle dimissioni del sindaco Susino e al successivo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale di Scicli. Il comune è al momento retto da una triade prefettizia.
Scagionato, dunque, l’ex sindaco, il processo d’appello prosegue per gli altri imputati difesi, tra gli altri, dagli avvocati Edoardo Cappello, Rinaldo Occhipinti, Pino Pitrolo e Carmelo Scarso.