Conclusa dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa l’indagine sull’aggressione avvenuta, la sera di sabato 26 agosto, sul lungomare Mediterraneo di Marina di Ragusa, quando un sedicenne, forse solo per uno sguardo di troppo, era stato selvaggiamente picchiato da un altro ragazzo che, dopo avergli sferrato un violentissimo calcio in pieno viso, tanto da provocargli una frattura alla mascella, si era dato a precipitosa fuga, lasciando la sua vittima a terra priva di sensi.
Da allora gli accertamenti dei militari dell’Arma per far luce sul gravissimo episodio non si sono mai fermati. Sono stati acquisiti i filmati di alcune telecamere di videosorveglianza poste nelle vicinanze del luogo dell’aggressione che, comunque, non si sono rivelate molto utili per individuare il bullo responsabile dell’aggressione, poiché le immagini erano di scarsa qualità.
Il passo successivo è stato quello di sentire le decine di testimoni che avevano assistito al fatto, visto che nella serata del fine settimana il lungomare Mediterraneo era ovviamente affollato di persone. Proprio grazie a queste testimonianze e alla descrizione del suo aggressore fornita dalla vittima è stato ricostruito un primo identikit del soggetto, sulla base del quale sono state acquisite le foto di centinaia di soggetti che presentavano caratteristiche somatiche simili. Tali foto, raccolte in un corposo album, sono state sottoposte alla stessa vittima che, senza ombra di dubbio, riconosceva il suo aggressore in A.C., incensurato di 20 anni, residente a Santa Croce Camerina, che è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Ragusa per lesioni personali gravi, aggravate dai futili motivi.
L’indagine, in meno di un mese, ha permesso di far luce su di un grave episodio che aveva turbato una tranquilla serata d’estate.