Capitale della Cultura 2020: il Val di Noto è in corsa

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Da Modica a Siracusa, dalla Baia di Naxos all’Isola delle Correnti passando per Noto, Militello, Palazzolo e Scicli per finire a Catania. Parliamo del Val di Noto, una delle areee italiane con la più alta concentrazione di patrimonio culturale, artistico, archeologico e paesaggistico. Un unicum culturale e storico che correrà unito per il prestigioso titolo di “Capitale della Cultura 2020”, mettendo in campo le tantissime eccellenze di cui è dotato.

E’ stata presentata ufficialmente giovedi 28 settembre presso il Teatro “Di Lorenzo” di Noto, la candidatura delle otto Città che per l’occasione costituiranno un enorme complesso: Modica, Scicli, Noto, Palazzolo, Militello, Caltagirone, Siracusa e Catania. A sostenere con forza la loro candidatura nomi noti dello spettacolo, dello sport e della cultura, nati o legati profondamente a questo lembo di Sicilia. Roberto Andò, Maria Attanasio, Giorgio Avola, Giorgio Barberio Corsetti, Pippo Baudo, Ray Bondin, Gioacchino Bonsignore, Pietrangelo Buttafuoco, Ignazio Buttitta, Franco Cardini, Franco La Cecla, Monica Centanni, Paolo Conticini, Silvia Costa, Carlo Degli Esposti, Dolce e Gabbana, Roberto Gervaso, Gruppo di Scicli, Beppe Fiorello, Monica Maggioni, Paolo Magri, Paolo Mieli, Angela, Luca e Rosita Missoni, Moni Ovadia, Giuseppe Pagnano, Massimo Piparo, Galatea Ranzi, Domenico Seminerio, Vittorio Sgarbi, Andrea Tidona, Sebastiano Tusa, Luca Ward e Luca Zingaretti. A rappresentare Modica il Sindaco, Ignazio Abbate, ed il prof. Giancarlo Poidomani in qualità di referente modicano del progetto “Capitale della Cultura 2020”: “Una stupenda unione di intenti. Questo ho potuto notare durante la presentazione del logo ufficiale. Un’unione che non potrà che risultare competitiva vista la caratura e l’importanza delle Città che la compongono. Siamo convinti che l’unione dei territori sia l’unica chiave per competere con le grandi realtà metropolitane italiane. Ora abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela fino alla fine. Sappiamo che non sarà facile, soprattutto in considerazione del fatto che la Sicilia è già stata scelta in occasione di Palermo 2018. Ma questo era l’unico modo per ritornare ad essere competitivi. Con il professor Poidomani ci siamo trovati subito d’accordo . Ho visto in lui un grande entusiasmo, oltre ad una altissima professionalità da tutti riconosciuta, che ci aiuterà a presentare il volto più autentico della Sicilia e della sua gente”.

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