Lettera aperta al Presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti

gualtiero-bassetti

Eminenza,
sul servizio del Televideo del 4/10/2017, che riportava la Sua dichiarazione resa a commento del Def attualmente in discussione in Parlamento, ho letto: “Lo Stato sociale, quello nato nel Dopoguerra, e che ha risolto tanti problemi, si sta perdendo” ma bisogna “salvare in tutti i modi” i servizi essenziali per tutti perché “le fasce di povertà aumentano enormemente”.
Eminenza,
mi trova in sintonia sulla denuncia che lo Stato sociale si sta perdendo, ma mi permetta, per onere della verità, di correggerLa in merito alla nascita dello Stato sociale.
Questo non è nato nel Dopoguerra, ma nel ventennio fascista.
Lungi da me esprimere un punto di vista, peraltro pericoloso con i tempi fiani che corrono, ma le leggi che hanno dato luogo alla costituzione dello Stato sociale hanno precise date e certi natali.

E valga il vero.
Le ricordo, non oso dire porto alla Sua conoscenza, il seguente elenco (incompleto) delle leggi sociali approvate durante il Fascismo:
• Tutela lavoro donne e fanciulli – (Regio Decreto n° 653 26/04/1923)
• Maternità e infanzia – (Regio Decreto n° 2277 10/12/1923)
• Assistenza ospedaliera per i poveri – (Regio Decreto n° 2841 30/12/1923)
• Assicurazione contro la disoccupazione – (Regio Decreto n° 3158 30/12/1923)
• Assicurazione invalidità e vecchiaia – (Regio Decreto n°3184 30/12/1923)
• Assistenza illegittimi e abbandonati – (Regio Decreto n° 798 08/05/1927)
• Assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi – (Regio Decreto n°
2055 27/10/1927).
• Esenzioni tributarie famiglie numerose – (Regio Decreto n° 1312 14/06/1928)
• Assicurazione obbligatoria contro malattie professionali – (Regio Decreto
n° 928 13/05/1929)
• Opera nazionale orfani di guerra – (Regio Decreto n° 1397 26/07/1929)
• Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro I.N.A.I.L. – (Regio Decreto n° 264 23/03/1933)
• Istituzione libretto di lavoro – (Regio Decreto n°112 10/01/1935)
• Istituto nazionale per la previdenza sociale I.N.P.S. – (Regio Decreto n°1827 04/10/1935)
• Riduzione settimana lavorativa a 40 ore – (Regio Decreto n° 1768 29/05/1937)
• Ente comunale di assistenza E.C.A. – (Regio Decreto n° 847 03/06/1937)
• Assegni familiari – (Regio Decreto n° 1048 17/06/1937)
• Casse rurali ed artigiane – (Regio Decreto n° 1706 26/08/1937)
• Tessera sanitaria per addetti servizi domestici – (Regio Decreto n° 1239 23/06/1939)
• Istituto nazionale per le assicurazioni contro le malattie I.N.A.M. – (Regio Decreto n° 318 11/01/1943).
Mi fermo qui. Se siamo, come dobbiamo essere fedeli alla verità quale che essa sia, questa è verità storica per cui non possiamo negare che lo Stato sociale è espressione della politica sociale del Fascismo.
Eminenza,
penso proprio che questa Repubblica Italiana fondata sul lavoro e sull’antifascismo non possa fare a meno della eliminazione completa dello Stato sociale, per eliminare, una volta per sempre, gli ultimi relitti residui del Fascismo.
A costo della povertà dei molti? A costo della povertà di tutti!
Avv. Carmelo Scarso

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