Aziende in ginocchio per i furti di attrezzature, sgominata banda di catanesi

strascico

Una banda di ladri avrebbe rubato attrezzature e materiale, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, a numerose aziende siciliane.
In questo modo diverse imprese non hanno potuto continuare ad eseguire gli interventi richiesti dalle società appaltanti e dai clienti, riducendosi sul lastrico. E’ l’accusa contesta dalla polizia di Stato di Ragusa a una banda di decine di persone, ritenute appartenenti a un gruppo criminale, che sono indagate per furto e ricettazione.

Questa mattina è scattato un blitz che ha impegnato 120 agenti nell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Ragusa su richiesta della locale procura. Le indagini sono state eseguite da personale della squadra mobile.
Le indagini della squadra mobile di Ragusa hanno permesso di sgominare una banda di ladri seriali catanesi specializzati nel furto di macchine per il movimento terra e di materiale vario, per un ‘bottino’ complessivo stimato dagli investigatori in oltre 1 milione di euro. La polizia di Stato ha arrestato 13 degli indagati destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Ragusa. Altre quattro persone sono attualmente irreperibili. I furti, al centro dell’inchiesta, una ventina, sono stati commessi a Ragusa, Messina, Enna, Siracusa, Caltanissetta e Catania. Obiettivi della banda: camion, escavatori, gru, bobcat, ruspe, attrezzature di varia tipologia per lavori edili, pezzi di ricambio, vino, prodotti caseari, salumi e indumenti. Che venivano poi venduti a ricettatori. Una di loro, una catanese, Giuseppe Indelicato, è stata arrestata per ricettazione.
I danni sono state notevoli per alcune aziende che sono state ridotte sul lastrico. Alcune hanno anche chiuso. E proprio su un furto, da 500mila euro, commesso nel 2016, che ha costretto un’impresa edile di Comiso a chiudere sono state scattate le indagini della squadra mobile di Ragusa che hanno portato all’identificazione del gruppo, che è stato pedinato e intercettato.
I componenti della banda erano particolarmente attenti: usavano telefonini con utenze comprate per le azioni programmate e poi li gettavano. E parlavano dei furti in maniera criptica: i piani erano la ‘pesca a strascico’, la squadra che agiva era la ‘barca’ e il bottino era il ‘pesce’. Si riunivano in una zona ad alta densità criminale di Catania, in piazza Caduti del mare, dove era difficile seguirli. Facevano un sopralluogo in pochi, e poi agivano in gruppo: non meno di 10 persone in azione.
Durante le indagini la polizia ha scoperto che nel corso di un furto in un ingrosso di abbigliamento nel Catanese il gruppo aveva trovato 100mila euro in contanti. E in casa di uno degli arrestati sono stati poi trovati 15mila euro, ritenuti parte della refurtiva. Personale della polizia di Stato ha, nel tempo, anche recuperato un’autobotte carica di vino, dal valore di 40mila euro, materiale proveniente da un furto a una società di distribuzione acqua nella provincia di Caltanissetta, un escavatore rubato a Catania e un autocarro asportato ad Avola.
Le indagini sono state coordinate dal procuratore di Ragusa, Marco Rota, e dal sostituto Giulia Bisello.
Sono tredici gli arresti eseguiti dalla polizia di Stato di Ragusa nell’ambito dell’operazione denominata ‘Strascico’ contro una presunta banda che rubava attrezzature ad aziende, alcune delle quali avrebbero chiuso la loro attività per i danni economici provocati dal furto subito.
Agenti della squadra mobile in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ha arrestato: Daniele Aulino, di 28 anni, di Catania,; Francesco Belpanno, di 23, di Catania; Ciprian Binghiac, romeno di 33; Gaetano Fisichella, di 62 anni, catanese; Giovanni Fisichella, di 67, di Catania; Pietro Fisichella, di 58, di Catania; Gianluca Gobbi, di 45, di Roma; Giuseppa Indelicato, di 45, catanese; Salvatore Litrico, di 53, di Catania; Vincenzo Saia, di 22, di Catania; Agatino Strano, di 28, di Catania; Stefano Vitale, di 43, di Catania; Rosario Torrisi, di 42, di Catania. Un’ordinanza agli arresti domiciliari è stata eseguita dalla polizia nei confronti di Giuseppa Indelicato, di 44 anni, titolare di una società di rottamazione di Catania, indagata per ricettazione.

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