Quel “Casermone sulla roccia” di Modica. La replica del professore Uccio Barone

castello modica

Il Professore Uccio Barone, apprezzato storico e docente univeristario, interviene con una propria riflessione sul proprio profilo facebook dopo le considerazioni riportate in una lettera inviata a Radiortm.it dal dottore Carmelo Cataldi, riguardante l’appena inaugurato, a seguito di ristrutturazione, del Castello dei Conti a Modica.
“Solo chi non conosce la storia della città può avviare un’ altra inutile polemica sul Castello di Modica definendolo un “casermone”. Non c’è cittadino modicano, infatti, che non sappia che l’ antico maniero non esiste più dopo il sisma del 1693 e dopo una parziale ricostruzione settecentesca. L’ edificio principale è solo una sopraelevazione ottocentesca sede di un’ opera pia dedicata all’ Infanzia abbandonata.
Tutti i modicani sono però affezionati al Castello come “rocca” con l’ antico orologio e come aperta terrazza da cui si può ammirare una vista mozzafiato del paesaggio urbano. Con questo millenario sperone, e con le sue ancora misteriose storie, si identifica una città intera, le sue generazioni nel tempo, l’ anima profonda di un popolo.

I lavori della Soprintendenza sono stati straordinari sotto il profilo archeologico, per aver riportato alla luce i basamenti e la Torre medievale, come pure i camminamenti, le grotte e i reperti di vasellame : un inedito percorso che affascina ed emoziona. Molto ancora resta da fare, e non poche perplessità sucitano infissi, arredi ( lampadari ) e maioliche dell’ edificio restaurato, come da tempo ho avuto modo di segnalare. Ma dopo decenni di chiusura, bisogna dare atto all’ Amministrazione comunale di aver restituito finalmente alla collettività un bene monumentale eccezionale, che ora occorre valorizzare con intelligenza e progettualità. Questa è la vera sfida culturale da affrontare.

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