“Da qualche mese, al Comune di Ragusa, è entrata in vigore una delibera della Giunta grillina (la 630 del 20\12\2016) con la quale si colpisce chi ha deciso di avviare un’attività, imponendo una serie di nuove tasse come diritti di segreteria e bollo, precedentemente non previste”. Lo rende noto il vice presidente del Laboratorio politico 2.0, Livio Tumino, che aggiunge:
“La segnalazione di avvio di attività economica costa, adesso, da un minimo di 125 € a un massimo di 425 €, a seconda del numero di uffici coinvolti dal procedimento amministrativo. E’ facilmente comprensibile che decidere di tassare un’operazione amministrativa semplice come una comunicazione serve solo ed unicamente a fare cassa e non certo a coprire costi effettivi. Parliamo, comunque, di somme irrisorie per un Comune come quello di Ragusa che accumula residui attivi anno dopo anno, incamerando decine di milioni di euro di royalties”.
“Ma la decisione dei grillini ragusani non penalizza le nuove attività commerciali solo su un piano economico – aggiunge Tumino – ma anche sul piano della burocrazia: si complica lo sviluppo dell’imprenditoria piuttosto che favorirlo. Sembra quasi che questa amministrazione provi piacere a rendere giorno dopo giorno, atto dopo atto, sempre più problematico il vivere quotidiano dei cittadini, se è vero come è vero che questa delibera si aggiunge a tutta una serie di atti che hanno, negli anni, tagliato servizi anche essenziali o inasprito la tassazione locale”.
“Ritengo – conclude l’esponente del Lab 2.0 – che l’amministrazione debba fare un passo indietro e stralciare le imposte per segnalare l’apertura di nuove attività imprenditoriali. Dal canto nostro, tramite il nostro portavoce Sonia Migliore, chiederemo al Consiglio comunale di votare un atto di indirizzo che si muova in tal senso, nell’attesa che questa esperienza di governo grillino finisca e che la città possa finalmente avere al comando una classe dirigente che conosca le dinamiche cittadine e sia veramente degna di questo nome”.