Legambiente su Raccolta differenziata: Avanti ma molto adagio. Così è certa l’emergenza rifiuti, Sicilia ultima

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La Sicilia ancora ultima per raccolta differenziata in Italia. E’ questo il risultato contenuto nel diciottesimo Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA pubblicato il 31 ottobre e riferito al 2016. Tanto per fare paragoni con le altre regioni meridionali la regione simbolo dell’emergenza rifiuti, la Campania, è al 51,57%. Altro dato illuminante sulla situazione drammatica che si vive in Sicilia nel campo dei rifiuti è che nessuna delle provincie siciliane supera il 25% di RD.

Quella di Ragusa, quinta su nove, si ferma al 16,65% in leggerissimo aumento rispetto al 2016. Un dato che è il risultato di situazioni molto differenti: in alto troviamo Acate al 58,83% ( 2,93% nel 2015 ) e Monterosso Almo al 52,70% ( 1,91% nel 2015 ) mentre nella parte bassa della classifica Scicli al 5,70%, Chiaramonte Gulfi al 3,20% e Vittoria al 2,59%. Fra questi due gruppi di comuni si situano gli altri che fanno registrare piccoli aumenti rispetto al 2015, a volte insignificanti come Ragusa, Modica e Giarratana. Comiso è al 42,34%, Ispica al 28,81%, Pozzallo al 24,80%, Ragusa al 20,10%, Santa Croce Camerina al 12,50%, Modica all’11,07% ed infine Giarratana al 9, 34%. Da questi dati emerge anche in provincia di Ragusa, e Legambiente lo va dicendo da oltre un decennio inascoltata, che con la raccolta differenziata porta a porta secco/umido si diminuiscono i conferimenti in discarica riducendo i costi del servizio, le bollette dei cittadini e il rischio di emergenza rifiuti, come dimostrano i dati di Acate e Monterosso Almo. Con la chiusura dell’ultima discarica in provincia e prezzi di conferimento del rifiuto residuo vicino ai 130 €/tonn, aumentare ancora di più la raccolta differenziata è una necessità inderogabile a patto che si creino le condizioni impiantistiche per supportarla come l’attivazione dei centri comunali di raccolta ma, soprattutto, degli impianti di compostaggio. Quello che sta per entrare in esercizio a Ragusa e quello attualmente fermo a Vittoria sono del tutto insufficienti ad accogliere tutto l’umido raccolto se l’intera provincia dovesse raggiungere i livelli di raccolta differenziata di Acate e Monterosso. Servirebbe una capacità di almeno 40.000 tonn/anno rispetto ai 25.000 che potenzialmente si possono attivare oggi.

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