Tassa di soggiorno per l’aeroporto di Comiso, “Antica Ibla”: “D’accordo, ma quali i risultati fino ad ora per il turismo ibleo?”

Daniele La Rosa presidente Ccn Antica Ibla

Sulla proposta del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, di destinare una cospicua parte della tassa di soggiorno dei Comuni del comprensorio ibleo all’incentivazione delle rotte da e per l’aeroporto Comiso,

interviene il direttivo del Centro commerciale naturale “Antica Ibla”: “Riteniamo che si tratta di un’iniziativa lodevole perché siamo convinti che il sostegno al tessuto economico della nostra provincia che dal Turismo trae i propri introiti debba passare dalla struttura aeroportuale degli iblei quale infrastruttura fondamentale per il turismo per la nostra provincia e per il resto del Sudest dell’Isola. Tuttavia – continuano – noi del Ccn “Antica Ibla”, che è un’associazione che rappresenta circa 70 attività che operano principalmente campo della ristorazione e delle strutture ricettive nel quartiere barocco di Ragusa, pensiamo di avere il diritto di dire la nostra: il Comune di Ragusa già da due anni destina una parte (non indifferente) della tassa di soggiorno allo scalo comisano, somme alle quali il quartiere di Ibla, grazie ai suoi 18 monumenti Unesco, ha contribuito in modo sostanzioso con il lavoro di chi lì opera. Vorremmo sapere, quindi, qual è il bilancio dei risultati ottenuti da questo investimento. Mentre Catania festeggia otto milioni di passeggeri l’anno, però, Comiso sembra rimasta al palo in attesa di arrivare a un improbabile pareggio di bilancio. A dirla tutta, in realtà, ci sembra che il numero di voli sia diminuito e non aumentato”.
“Siamo favorevoli al fatto che i Comuni investano sull’aeroporto – concludono dal Direttivo del Centro commerciale “Antica Ibla” – ma vorremo che i quattrini della tassa di soggiorno, che appunto vengono dal turismo, nel turismo devono essere investiti. Se puntare sullo scalo aeroportuale non porta i vantaggi sperati, però, si spendano in servizi in modo da garantire un’offerta sempre migliore ai forestieri”.

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