Non sono stati rieletti ma l’amarezza sarà ricompensata lautamente con un assegno di liquidazione di circa 37 mila euro. Sono 54 ex parlamentari regionali dell’Ars che sulla base del regolamento vigente per l’assemblea regionale siciliana, entrato in vigore proprio nella precedente legislatura(gennaio 2014) hanno il diritto di incassare un assegno di fine mandato(una sorta di liquidazione per i parlamentari) e anche uno stipendio extra perchè malgrado la legislatura sia finita il 5 novembre con le elezioni regionali, fino all’insediamento del nuovo Parlamento i vecchi deputati restano formalmente in carica e percepiscono quindi lo stipendio pur non essendo tenuti a recarsi all’Ars.
L’assegno di liquidazione viene calcolato sulla somma tra stipendio base lordo che ammonta a 6.600 euro euro per ogni anno completato.
In dicembre, pertanto, saranno quattro anni per cui si arriva ad un totale di 26.400 euro a deputato. Ogni parlamentare, è il caso di precisare, durante la legislatura accantona l’1% del proprio stipendio per poter poi incassare questo assegno. Ci sono stati parlamentari che nel corso della legislatura hanno ottenuto un’anticipazione di liquidazione e, quindi, tra l’avere e l’incassato adesso percepiranno di meno. La Regione, insomma, dovrà wsborsare poco meno di 2,4 milioni.
Si aggiunga, sempre secondo il regolamento “artatamente” approvato i non eletti hanno diritto allo stipendio del cosiddetto mese di transizione, cioè il passaggio dalla vecchia alla nuova legislatura, pur avendo già fatto i bagagli dall’Ars, per cui riceverà altri 11.100 euro (6.600 a titolo di stipendio, il resto è la diaria). E così il conto sale a 37.500 euro.
S