La Polizia arresta vittoriese per detenzione di un fucile rubato

BUZZONE Salvatore 27.05.1988 Vittoria

La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto Salvatore Buzzone, 29 enne di Vittoria per detenzione di armi rubate e ricettazione. La Squadra Mobile di Ragusa, nell’ambito di alcune perquisizioni finalizzate alla ricerca di armi, ha effettuato un controllo presso l’azienda e l’abitazione di Buzzone Salvatore nel territorio di Vittoria.

Unitamente a “Yocco” dell’Unità Cinofile della Polizia di Stato di Catania, gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa hanno rivenuto un fucile all’interno di un armadio debitamente occultato tra i vestiti. La perquisizione ha dato esito positivo grazie al fiuto del cane che ha indirizzato i poliziotti verso l’armadio. Il fucile calibro 12 era stato rubato a sempre a Vittoria tre anni prima.
Sul posto, nonostante la presenza di numerosi familiari restii al controllo, gli investigatori riuscivano a completare le operazioni di perquisizione estendendole a tutti i corpi immobiliari.
Dal controllo in banca dati del Buzzone non emergevano precedenti penali a suo carico ma lo stesso era titolare di autorizzazione per il porto di pistola per uso sportivo e detenzione di armi.
Considerata la palese inidoneità nel detenere armi, gli uomini della Squadra Mobile hanno sequestrato una pistola semi-automatica, nr. 5 pacchi di cartucce da 50, nr. 2 barattoli di polvere da sparo, uno del peso di Kg. 0,500 ed altro del peso di Kg. 0,200, nr. 99 inneschi, nr. 40 bossoli e nr. 82 ogive in piombo.
Buzzone, nonostante avesse la titolarità di alcune armi da sparo ed altre pistole a salve, ha commesso l’errore di possedere un fucile rubato pertanto è stato tratto in arresto.
In corso indagini per chiarire il motivo della detenzione di armi rubate. Solitamente chi detiene armi legalmente è un soggetto insospettabile pertanto potrebbe aver occultato il fucile per altri soggetti.
Dopo aver completato la perquisizione, Buzzone è stato condotto presso gli uffici della Squadra Mobile di Ragusa dove è stato fotosegnalato dalla Polizia Scientifica e successivamente condotto in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa.

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