La cosa rossa ha finalmente preso forma. A sinistra della sinistra è nata una nuova formazione, “Liberi e uguali”. I disertori del PD, per incompatibilità con le politiche di Renzi ( o con la persona Renzi? ) stando alla loro versione, o mossi da autentico amore per la poltrona, stando al cinismo degli osservatori, dopo incontri a due, a quattro, a sei, perché di più non sono, hanno trovato la quadra, cioè un volto e una storia da presentare all’elettorato deluso del PD. Si tratta di Piero Grasso, magistrato, Presidente del Senato, e da due giorni leader dell’assemblaggio di tre partiti pulviscolari. Immortalati assieme e sorridenti, Fratoianni, Civati, Speranza, Bersani e D’Alema, sono gli alternativi al contestatissimo segretario ed ex premier. Gli sconfitti di ieri, più che dalla rottamazione, dall’indifferenza e dall’abbandono di tanti italiani, e oggi i promotori della rinascita di una sinistra diversa dal PD e del rinnovamento del Paese. Un programma la cui attuazione richiede qualità molto al di sopra dell’ordinario, ma poco importa,
siamo ormai a fine legislatura, le promesse in campagna elettorale sono un vizio diffuso e gli elettori sconfortati sono facili da ingannare. Intanto, alcune sorprendenti novità sono state annunciate: tassazione progressiva, ossia più tasse per quelli che le hanno sempre pagate; reintroduzione dell’articolo 18; ripristino dell’Imu sulle prime case. Anche quelle non accatastate? Nel Sud del Paese all’incirca il cinquanta per cento, un bel gruzzolo. L’inedita ricetta per il rinnovamento si ferma a questi tre punti e già sa maledettamente di aumento della tassazione con provati effetti deprimenti sull’economia. Del resto, qual è lo stupore? I partiti della sinistra hanno dimostrato di non saper fare di meglio, e poi perchè rovinare l’atmosfera di entusiasmo e la commozione che si prova alla nascita di una nuova creatura? Come a una prima della Scala, l’eccitazione è tanta e il pubblico gioioso e bendisposto. Quindi, alla revisione della spesa neanche un accenno, nulla sulla sburocratizzazione, nulla sul contrasto all’evasione fiscale, nulla sul debito pubblico, nulla sui vitalizi che in diciotto Paesi europei non esistono più, nulla sul rapporto tra numero di parlamentari e popolazione (1,6 su centomila in Italia, contro l’1,4 di Francia, l’1,3 di Spagna e Olanda, lo 0,9 di Germania). A tal proposito, D’Alema, prima del referendum del 4 dicembre, dichiarò che sei mesi sarebbero stati sufficienti per fare una riforma che riducesse il numero di deputati e senatori e ponesse fine al passaggio ripetuto di un progetto di legge da una Camera all’altra prima dell’approvazione. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti. Ma erano altri tempi e c’era in ballo il referendum costituzionale, alias l’eliminazione del nemico Renzi. Che, se non fosse arrivato a soccorrere il vecchio PD, ora quel partito sarebbe bello che morto e sepolto. Un giovane che salva un vecchio dall’estrema unzione è una bella immagine, peccato che il vecchio, lungi dal ringraziare, non aspetti altro che uccidere il suo salvatore. Ma pazienza per la mancanza di riconoscenza, D’Alema soffre pure di vuoti di memoria, verosimilmente indebolitasi con l’età. Infatti ha negato, in varie occasioni, di ambire ad incarichi politici, proprio come il compagno Veltroni che doveva andare in Africa. Sono entrambi qui, uno a scrivere libri e l’altro a fondare un partito al quale trasmettere, integralmente, il proprio DNA. E chissà se riuscirà a convincere qualche sprovveduto che “Liberi e uguali” ci salverà. Con Grasso leader è “possibile” direbbe Civati. Ora che il mitico Obama, il Presidente del “yes we can” è stato sostituito dal Commander in chief “The Donald”, chi sceglieranno come modello? Di Macron si è già impossessato Renzi e nei dintorni non si intravvede nessuno da copiare. Non resta che imitare se stessi, con la speranza che qualche buona idea illumini la mente di chi, senz’altro, è più libero e più uguale di un comune cittadino. È probabile che l’entusiasmo iniziale per questo scombinato raggruppamento di ultra settantenni nostalgici del passato e quarantenni senza fantasia si spenga presto e addio all’ auspicato risultato a due cifre.