Il Presidente di ANCE Ragusa, Sebastiano Caggia, commenta l’esito della sentenza emessa dal TAR di Catania e relativa alla questione della modifica al Regolamento Edilizio del Comune di Ragusa approvato dal Consiglio Comunale di Ragusa.
“Il 13 dicembre è stata discussa al TAR Catania la richiesta di sospensione della norma transitoria che statuisce la retroattività della modifica al Regolamento Edilizio del Comune di Ragusa, intervenuta a seguito della deliberazione del Consiglio Comunale di Ragusa n. 77 del 12 novembre 2015, e relativa alla questione del recupero delle acque grigie.
Con grande soddisfazione il TAR ha dato ragione alle nostre doglianze ritenendo illegittima la parte del Regolamento che prescriveva la retroattività delle modifiche al Regolamento Edilizio del Comune di Ragusa ed ha ritenuto, altresì, grave ed irreparabile il danno che perverrebbe dalla esecuzione del medesimo Regolamento ed ha sospeso la norma transitoria introdotta dalla modifica al Regolamento Edilizio del Comune di Ragusa.
Con “pilatesco” atteggiamento, afferma Caggia, il Comune di Ragusa non ha inteso procedere all’annullamento, in autotutela, della norma illegittima neanche a seguito della richiesta avanzata da noi dell’ANCE Ragusa, insieme alle altre sigle associative e agli Ordini professionio di Ingegneri, Architetti e Geometri, attendendo il responso giudiziario che lo vede, adesso, soccombente e condannato anche alle spese legali (…che pagheremo tutti noi Cittadini!).
Il TAR, in sintesi, ha condiviso quanto da noi sostenuto, ribadendo un concetto semplice ed ovvio (ma non per il Comune di Ragusa) e cioè che coloro che hanno avuto una concessione edilizia ai sensi delle normative vigenti ed operanti all’epoca del rilascio non possono essere obbligati ad applicare normative divenute operanti successivamente.”
Bastava un pizzico di buon senso ed una minima condivisione di intenti per evitare questo processo e la conseguente perdita di tempo nella realizzazione delle opere in fase di costruzione!