A Modica finalmente si parla di canapa sotto il profilo industriale, medico e ludico. Stimolare le istituzioni a promuovere azioni concrete per cogliere finalmente le opportunità della coltura della Canapa per l’economia iblea e in particolare per l’agricoltura, è questo il coro unanime delle parlamentari 5 stelle Bertorotta e Campo intervenute all’incontro organizzato dal Laboratorio 5 stelle di Modica.
Stefania Campo ha anche letto un passo dello Storico Vito Amico sulla Sicilia del 1760 che indica chiaramente la canapa come fonte principale di sostentamento dei “villani” dell’epoca e Modica come “fecondissimo territorio”di coltivazione di questa pianta.
Secondo Giuseppe Sutera imprenditore del settore, ci sono state molte difficoltà per i pionieri di questo settore, ma grazie anche all’impegno del M5S alla Camera e al Senato, la legge oggi permette di coltivare canapa industriale senza alcuna autorizzazione, ma nel rispetto della normativa.
Sulle novità legislative si è soffermata la sen. Ornella Bertorotta. Sono due in particolare la legge 242 del 2016 che permette la coltivazione di piante destinate all’uso industriale con un contenuto del THC che sale da 0,2% allo 0,6%, i controlli sulla percentuale media contenuta dalla coltivazione vengono regolati in maniera più precisa agevolando il lavoro delle forze dell’ordine e dei coltivatori. Sono previsti incentivi, però in misura ridotta rispetto alle reali necessità.
Della canapa ad uso medico le novità sono nell’art. 18 Quater dell’ultimo decreto fiscale che, grazie ad un emendamento del M5S in Senato, ha permesso di aprire ai privati la coltivazione di varietà contenenti THC ad uso medico. Oltre all’Istituto farmaceutico militare di Firenze, qualora la domanda dovesse aumentare, il Ministero della Salute potrà individuare altri Enti o aziende private per produrre la quota necessaria al soddisfacimento della domanda nazionale.
Il paradosso è infatti quello che per curare i malati con la c.d. marjuana medica siamo costretti ad importare dall’estero una quota consistente che potremmo produrre in casa.
Riguardo l’uso ludico, attualmente vietato in Italia, il ricercatore del CNR Piero David sostiene che lo Stato italiano perde ogni anno dai 5,8 agli 8,5 miliardi di euro in gettito fiscale, mentre la fine del proibizionismo permetterebbe di rafforzare le nostre forze di sicurezza nel controllo del territorio.
David ha anche illustrato i risultati delle esperienze di legalizzazione degli Stati Uniti, dove ormai il 60% della popolazione vive in Stati dove è possibile acquistare Marjuana per uso medico o ludico. Interessante l’esempio del Colorado con una popolazione di 5 milioni di abitanti, che dal 2014 al 2015 ha visto nascere 12,500 posti di lavoro diretti nel settore con un gettito fiscale di 184 milioni di dollari per le casse dello stato e un giro d’affari di 2.3 miliardi di dollari.
Dati davvero interessanti se uniti alle potenzialità turistiche e alle tradizioni culinarie del nostro territorio.