TRIBUNALE MODICA, PATTEGGIA 6 MESI ANDREA CANNIZZARO

Sei mesi di reclusione, senza la sospensione. E’ la condanna che il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, ha inflitto ieri mattina al ventiduenne pregiudicano modicano, Andrea Cannizzaro, arrestato nella notte tra martedì e mercoledì scorsi dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica, per furto aggravato. Il giovane è comparso davanti al magistrato che subito dopo la convalida dell’arresto lo aveva ammesso alla restrizione domiciliare, per il processo direttissimo. In apertura il difensore, l’avvocato Rinaldo Occhipinti, che in precedenza aveva chiesto i termini a difesa, ha avanzato proposta di ammissione al rito alternativo del patteggiamento trovando l’assenso del pubblico ministero, Veronica Di Grandi. Il magistrato giudicante non ha avuto alcuna remora nel confermare la pena concordata tra difesa ed accusa ma ha deciso di mantenere gli arresti a casa. Cannizzaro era stato colto all’interno della Trattoria G.B. di Via Resistenza Partigiana dove si era introdotto da una finestra. La vicenda, per come si è sviluppata, ha contribuito a dare definire l’imputato un “ladro corretto” perché le sue incursioni nel ristorante erano frequenti, ma non portava via nulla. Si limitava a cenare. In precedenza aveva segato un’inferriata ed ogniqualvolta decideva di cenare in trattoria, prima di andare via la risistemava in modo che nessuno si potesse accorgere che fosse divelta. Il proprietario che registrava la scomparsa di alimentari, salumi e bevande, aveva deciso di installare un sistema dall’allarme che si attivata attraverso lo squillo del telefono cellulare, ed aveva piazzato anche delle telecamere interne. Dalle immagini visionate dai carabinieri è emerso che il pregiudicato, dopo avere cenato, rimetteva tutto in ordine e, addirittura, si rilasciava anche lo scontrino fiscale.