Non c’è alcuna responsabilità degli imputati riguardo la struttura alberghiera di Punta Regilione a Marina di Modica. Lo ha deciso il Collegio Penale del Tribunale di Modica(Antongiulio Maggiore, presidente, Elio Manenti e Francesco Chiavegatti, a latere)che ha assolto, perchè il fatto non sussiste l’ex dirigente del Suap, Giuseppe Castagnetta, il responsabile del procedimento, Alessandro Modica, e la proprietaria della struttura, Anna Puma, tutti difesi dagli avvocati Franco D’Urso e Giuseppe Rizza. Del resto anche il pubblico ministero, Gaetano Scollo, si era espresso in questi termini. Erano accusati di abuso d’ufficio. La struttura era stata sequestrata dai carabinieri il 16 maggio del 2007 su disposizione della Procura della Repubblica. Dal 2006, infatti, erano ripresi i lavori di completamento, ma erano state segnalate presunte difformità che avevano indotto la magistratura inquirente ad assumere il drastico provvedimento in via cautelativa. L’albergo ottenne la prima concessione edilizia tra il 1972 ed il 1973 con il sindaco dell’epoca, che, tra l’altro, era proprio l’avvocato D’Urso. L’impianto ricettivo(allora le leggi non erano restrittive come adesso)fu realizzato dall’imprenditore modicano Orazio Blanco che, nella fase del completamento, si fermò. Nel 1990 l’immobile, che aveva ottenuto anche il collaudo statico, fu acquistato da altro imprenditore del luogo che, però, non avrebbe avviato alcuna opera fino alla primavera del 2006, allorquando ripresero i lavori dopo l’ottenimento delle autorizzazioni comunali che prevedevano la ristrutturazione interna ed il completamento della facciata. L’accusa sosteneva l’ipotesi di modifica della cubatura dell’impianto alberghiero. I due difensori, oltre a smontare le accuse, se la sono presa pesantemente con la consulente tecnica d’ufficio che non avrebbe redatto una perizia soddisfacente. “Mi spiace – ha sottolineato D’Urso – che il Ctu non sia venuto perchè avrebbe dovuto spiegarci molte cose”. Il Tribunale del Riesame aveva escluso che ci fosse reato e lo aveva dissequestrato il 30 giugno successivo. Per anni, l’impianto è rimasto quasi abbandonato tant’è che i soliti sciacalli avevano rubato gli infissi e quanto si trovava all’interno, seppure recintato. Poi la ripresa delle opere con la nuova proprietà. In atto tutto è bloccato per via di un contenzioso tra la Puma e l’impresa edile. L’impianto è stato realizzato su un’area di 2250 metri quadrati. “Cosa avrebbero dovuto fare – ha sottolineato l’avvocato Rizza – gli imputati: Castagnetta aveva chiesto ed ottenuto tutti i pareri, Modica sulla base di ciò aveva prestato il consenso”. Anna Puma fu sottoposta a perquisizioni personali e domiciliari, gli furono sequestrati anche telefonini e computer.
Irregolarità nei lavori dell’Albergo di Punta Regilione(Marina di Modica). Assolti due dipendenti comunali
- Aprile 29, 2011
- 6:58 am
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