Lo sforzo organizzativo sostenuto dalla Cisl chiama come partner diversi soggetti sociali ed istituzioni, le forze del volontariato, la scuola. Su quest’ultima si appunta in modo particolare l’attenzione perché ogni intervento che voglia incidere sul tessuto sociale e civile deve coinvolgere le agenzie educative più importanti, in cui i giovani compiono il loro processo di formazione: la scuola e la famiglia. Lo ha detto Cettina Raniolo del Coordinamento Donne Cisl introducendo, questa mattina a Ragusa, all’Itis “Ettore Majorana”, i lavori del convegno sul bullismo dal titolo “L’importanza della scuola per una cultura contro la violenza giovanile”. Ospiti d’eccezione il segretario regionale dell’Ust Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, e Liliana Ocmin, della segreteria confederale della Cisl nazionale, per la prima volta nel capoluogo ibleo. Presieduti dal segretario provinciale dell’Ust Cisl Ragusa, Enzo Romeo, i lavori hanno visto la presenza del questore di Ragusa, Filippo Barboso, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Cataldo Dinolfo, dell’assessore provinciale ai Servizi sociali, Piero Mandarà, e di Antonio Palermo, segretario generale Cisl scuola. Il progetto, scaturito da un protocollo redatto lo scorso 7 febbraio (che coinvolge sindacato, Questura, l’Ufficio scolastico provinciale, la Provincia regionale e il Centro antiviolenza con la presidente Letizia Licitra), avviato con un primo seminario tenutosi il 13 ottobre del 2010, ha avuto lo scopo di stimolare una riflessione tra gli alunni, gli insegnanti e i genitori sul fenomeno della violenza giovanile, affinchè la cultura del confronto del dialogo e della tolleranza sconfigga ogni sopraffazione e prevaricazione, soprattutto trai i giovani, che costruiranno il nostro domani.
Il segretario regionale Bernava ha chiarito perché la Cisl investe su iniziative del genere. “Il nostro – ha detto – vuole essere un impegno forte che intende puntare al recupero dei valori della partecipazione, della solidarietà, della mutualità con gli altri. Riteniamo che tutto ciò possa costituire la base per il futuro. Si è allungato, a volte a dismisura, il tempo tra scuola, formazione e ingresso al lavoro. Spesso e volentieri, all’interno di questo spazio, i giovani si trovano soli. Ecco perché diciamo con forza che il dramma vero dell’attuale crisi economica è la mancanza di prospettive per i giovani. Come Cisl, in Sicilia, ribadiamo con forza che occorre una unità d’intenti da parte di tutti, da parte di chi governa ma anche delle classi amministrate”.
Della necessità di un cambiamento culturale nel nostro Paese, in cui prevale la mediocrità e la cialtroneria, ha parlato il segretario Ocmin. “Sappiamo che uno dei punti nodali – ha detto – è l’equità sociale. Occorre mettere al centro la famiglia. Siamo impegnati con i giovani per risvegliare la forte volontà di cambiare le cose. Ma con un protagonismo che possa prendere il via dai valori che hanno da sempre caratterizzato il nostro popolo. I giovani siano protagonisti del proprio futuro. Non basta enunciare i tanti problemi che attanagliano questa fascia della popolazione. Siamo impegnati a creare le condizioni di attrattività del nostro Paese per investimenti. Dobbiamo smetterla di pensare che il lavoro si crea per legge”.
(nella foto da sinistra: Mandarà, Palermo, Dinolfo, Ocmin, Barboso, Bernava, Romeo, Raniolo)